Antonio Del Pollaiuolo

Antonio Del Pollaiolo;Antonio Del Pollaiuolo

Stile: Precoce Rinascimento;

Luogo di nascita: Florence

Anno di nascita: 1429

Anno di morte: 1498

Biografia:

Antonio del Pollaiolo o Antonio Benci è stato un pittore, scultore e orafo italiano.
Fu discepolo di Domenico Veneziano, ma subì una forte influenza artistica da Donatello e da Andrea del Castagno. Ebbe un fratello minore, Piero del Pollaiolo (1441/1442 - post 1485), anche lui noto artista.
Spaziò dalla pittura alla scultura all'oreficeria, esprimendo le arti come strumento per esternare il suo stile, che sovente minimizzava la rappresentazione in sé, per uscire prepotentemente.La sua bottega fu una delle più importanti ed interessanti a Firenze, ed era in competizione con quella di un altro grande maestro: Andrea del Verrocchio.Presso Antonio erano impiegati numerosi apprendisti e collaboratori, impegnati nella produzione di statue, dipinti, opere a rilievo e anche manufatti tessili.
L'attività del Pollaiolo dimostra chiaramente la sostanziale indifferenza dell'ambiente artistico fiorentino verso le influenze provenienti dall'esterno; gli artisti locali, ad esempio, si disinteressarono quasi del tutto delle proposte di Piero della Francesca, che pure si era formato in città (dal mese di febbraio del 1439) frequentando la bottega di Domenico Veneziano e rielaborando poi secondo i suoi personali ideali il linguaggio di Masaccio e di Brunelleschi.Ciò che invece caratterizza maggiormente le opere del Pollaiolo si mostra in perfetto contrasto con lo stile di Piero, che attraverso la sua ricostruzione assolutistica e simbolica del mondo, aveva cercato di offrire certezze di valori immutabili, celando quanto di mutevole possa esistere nella natura.Antonio, invece, tese sempre ad esaltare questa mutevolezza, il divenire incessante di ogni cosa rappresentato attraverso la riscoperta del dinamismo dell'arte classica. Egli comprese infatti che gli antichi non si erano semplicemente limitati a raffigurare corpi ben proporzionati, solidi e plastici, ma anche a rendere il senso di movimento delle loro azioni: ecco perché i tratti distintivi dello stile del Pollaiolo sono il marcato linearismo, in continuità con quella che era stata la corrente dominante tra gli artisti già dai tempi di Filippo Lippi e Andrea del Castagno, ed il grande dinamismo delle figure.
Egli unì allo studio delle proporzioni antiche una profonda conoscenza dell'anatomia umana, per conferire ai suoi personaggi maggiore coerenza e credibilità; un primo esempio in questo senso è dato dalla Battaglia dei nudi, un'incisione su rame, di cui un esemplare si conserva al Cleveland Museum of Art di Cleveland, Stati Uniti. La scena non ha un senso preciso, se non quello di presentare un repertorio di figure nel corso di un'azione di guerra e riunite in un insieme ben bilanciato. La propensione dell'artista verso il linearismo risulta evidente dalle linee di contorno dei personaggi, ciascuno immortalato nell'atto di compiere il suo gesto, con particolare attenzione alla resa naturale dei corpi.Questa incisione ebbe molta influenza sulla realizzazione del Combattimento tra Amore e Castità di Perugino, realizzato per lo studiolo di Isabella d'Este, oggi al Museo del Louvre e sulla Battaglia di Cascina di Michelangelo.
Nel campo della scultura Antonio prediligeva le piccole composizioni in bronzo e non si rivolse mai al marmo. Resta un'unica terracotta attribuitagli con certezza: si tratta di un giovane guerriero, modello per un bronzo forse mai realizzato, caratterizzata da una vivace rappresentazione del movimento.
La prima opera assegnabile ad Antonio è la grande Croce d'argento del Tesoro di San Giovanni, all'Opera del Duomo di Firenze (1457 - 1459), realizzata in collaborazione con Francesco Betti. Antonio fu pagato 2006 fiorini per la parte inferiore, mentre Betti 1030 per quella superiore.
Tra le opere più celebri, va innanzitutto menzionato il gruppo di Ercole e Anteo, eseguito per Lorenzo il Magnifico, oggi al Museo Nazionale del Bargello a Firenze, databile al quinquennio 1475 circa. Le figure sono disposte su due archi contrapposti e spiccano per la forte gestualità e l'esasperazione dei movimenti; molto accurata è la resa dei dettagli anatomici, attraverso linee nette che quasi "scarnificano" il modello, fino ad individuare i tendini tesi per lo sforzo, mentre dal punto di vista iconografico, si nota il pieno recupero del mito antico, per cui Ercole è vestito solo con una pelle di leone e Anteo è completamente nudo.
Altro celebre bronzetto (altezza 40,5 cm) è l'Ercole in riposo (1475 - 1480), oggi agli Staatliche Museen di Berlino. Ercole, nudo, ha ai suoi piedi la pelle del leone nemeo, mentre nella mano sinistra stringe i pomi delle Esperidi.
Assegnato ad Antonio anche il grande Crocifisso (160 x 160 cm) in sughero (1470 - 1480) oggi nella Basilica di San Lorenzo a Firenze. La scelta del materiale, sughero, è dettata dalla destinazione dell'opera: si tratta infatti di una croce processionale.
Pur essendo uno degli artisti più amati dal Magnifico, Antonio trascorse l'ultima fase della sua vita a Roma; partì nel 1484 (seguito dal fratello Piero) e fu prevalentemente impegnato nella realizzazione di due importanti monumenti funerari, considerati i suoi massimi capolavori nell'ambito della scultura.

Più...

Wikipedia link: Click Here

Antonio Del Pollaiuolo – Opere d'arte più viste