Luogo di nascita: Glen Ridge
Anno di nascita: 1954
Biografia:
Cindy Sherman è un'artista, fotografa e regista statunitense, conosciuta per i suoi autoritratti concettuali (self-portrait).
Poco tempo dopo la sua nascita, la famiglia lasciò il New Jersey per trasferirsi a Huntington, Long Island. Cindy Sherman cominciò a interessarsi di arti visive già al college (SUNY Buffalo), dove cominciò a dedicarsi alla pittura, che però abbandonò presto per dedicarsi alla fotografia. Insieme a Longo (Compagno di studi), a Charls Clough e altri artisti fonda la galleria d'arte Hallwalls. Per un breve periodo si focalizza sulla pittura dipingendo in maniera realista copie di foto tratte da riviste e ritratti. Quando in America ci fu la contestazione femminile, Sherman si appropria dello stereotipo maschilista della donna sensuale, lo interpreta in prima persona per riutilizzarlo in chiave ironica. Usa lo stereotipo per eliminare lo stereotipo.
Nel 1995, Sherman ha ricevuto uno dei prestigiosi premi MacArthur Fellowships, conosciuti come "Genius Awards." Nel 2006 ha creato una serie di pubblicità di moda per il designer Marc Jacobs. Nell'autunno del 2011 MAC, azienda leader nella produzione di cosmetici professionali, esce con una collezione i cui poster pubblicitari ufficiali sono delle caratterizzazioni della Sherman.
Attualmente lavora a New York.
Sherman produce serie di opere, fotografando se stessa in una varietà di costumi. In serie recenti, datate 2003, si presenta come clown. Sebbene la Sherman non consideri il proprio lavoro femminista, molte delle sue serie di fotografie, come "Centerfolds," (1981), richiamano l'attenzione sullo stereotipo della donna come appare nella cinematografia, nella televisione e sui giornali.
Cindy Sherman non manipola in alcun modo le sue foto.all'estremità opposta c'è invece la fotografia composta e manipolata, resa finzione. Questa strategia crea una finzione attraverso l'apparenza di una realtà senza soluzione di continuità; la Sherman adotta questo modo al fine di esporre una finzione filmica tramite una serie di fotografie usate come fotogrammi di una pellicola cinematografica.
Le fotografie della donna sono il ritratto di se stessa, nelle quali appare travestita recitando un ruolo. L'ambiguità narrativa è parallela all'ambiguità di se stessa, poiché Cindy Sherman è sia attrice che creatrice della foto. Le immagini create sono tutte riguardanti alcuni stereotipi femminili.
Gli Untitled Film Stills costituiscono una serie fotografica di 69 immagini in bianco e nero e di piccolo formato. Sherman è sia la "regista" che l'attrice protagonista della serie, all'interno della quale intende evocare gli immaginari cinematografici degli anni Cinquanta e Sessanta. Sherman mette a confronto le immagini del cinema hollywoodiano (in particolare del film di serie B e dei film noir) con le immagini del cinema europeo, riproducendone in entrambi i casi gli aspetti meramente visivi.
Gli Untitled Film Stills riproducono gli immaginari del cinema degli anni Cinquanta e Sessanta e secondo l'artista stessa non si riferiscono esclusivamente al cinema hollywoodiano. L'artista infatti cerca di inserire aspetti visivi del cinema europeo per contrapporli agli schemi del cinema americano. La serie prende in considerazione il cinema come schema di pensiero collettivo e come produttore di immaginario; le immagini generano un doppio livello di finzione che riproducono l'immaginario già di per sé fittizio del cinema. Il fatto interessante nella prima fase di studio della Sherman è il suo voler preservare l'aura e lo stile di autori come Hitchcock, Antonioni e la corrente del neorealismo.L'autrice svolge un'attività di ricerca prendendo come riferimento Greta Garbo, il cinema est-europeo, il cinema muto e il cinema horror. L'immagine prodotta dalla Sherman è una riproduzione del fotogramma cinematografico. utilizzato come un'immagine sospesa; ovviamente, essa fa parte di una serie che produce una specie di narrazione cinematografica volutamente immobilizzata.Nel periodo dell'appropriation art, la riproduzione delle immagini e gli immaginari del cinema sono da intendere come unico riferimento collettivo alla realtà: è proprio ciò che Sherman fa con le sue fotografie, che sfidano il limite della loro esistenza oggettiva, tanto da rendere sfumato il confine con le immagini mediatiche. Possiamo ritrovare nello Still del fotogramma la compresenza di movimento e immobilità. Il fotogramma filmico introduce la frammentazione delle immagini, che non possono quasi mai essere percepite in modo isolato ed impongono allo spettatore di essere osservate nell'insieme. .Gli Untitled Film Stills costituiscono un oggetto ambiguo. Essi mimano le fotografie pubblicitarie di film inesistenti costituendone l'unico fotogramma; c'è un'ispirazione generica agli stereotipi hollywoodiani ma nessuna citazione diretta. Emerge un processo di elaborazione dell'identità post-moderna intesa come costruzione immaginaria attraverso concetti di distanza e di sdoppiamento.Le immagini prodotte da Cindy Sherman non si riferiscono a nessun film in particolare, ma si riferiscono all'immaginario cinematografico collettivo e per questo sono definite simulacri: il concetto di 'originale' viene meno, proprio in virtù di questa produzione di immagini che nascono come copie prive di una matrice.Nella serie degli Untitled Film Stills, al di là dei riferimenti delle immagini dei libri da lei acquistati e dei suo studi, si serve della sua realtà. Permettendo che altre persone scattino le foto, la Sherman ha la possibilità di tagliarle, modificarle e dare alle immagini la forma voluta. Oltre che nei lavori della Sherman, anche in quelli di Richard Prince e Robert Longo, assume piena centralità l'idea del Film Still come nucleo di narrazione ipotetica da contrapporre e sostituire a quella dei media.
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