Michele Gordigiani

Michele Gordigiani

Anno di nascita: 1835

Anno di morte: 1909

Biografia:

Michele Gordigiani è stato un pittore italiano.
Figlio di un apprezzato musicista Luigi, concertista e compositore di canzoni popolari, e di Anna Giuliani (figlia di quel Mauro Giuliani, che fu uno dei più grandi chitarristi-compositori del primo Ottocento), fratello di Anatolio (musicista e pittore). Studia scultura in giovanissima età con Lorenzo Bartolini, con cui è in contatto tramite amicizie di famiglia, all'Accademia di Firenze; scegliendo poi, ancora adolescente, insieme a Luigi Morfini e Silvestro Lega, di frequentare la scuola purista di Luigi Mussini e Adolph Sturler, fino a che non chiude nel 1848.Rimane comunque legato da amicizia al Mussini, che considererà sempre il suo vero maestro, e che ritrarrà fra l'altro più volte (Siena, collezione Chigi Saracini).Al Mussini subentra, come insegnante nella scuola, lo scultore Giovanni Dupré il quale, notando la predisposizione del giovane, lo avvicinerà alla scultura; ciò per breve tempo, perché l'impazienza spingerà definitivamente Gordigiani verso i pennelli, frequentando l'Accademia di Belle Arti dove è maestro il Bezzuoli.
Dopo aver trattato per qualche tempo il quadro di genere e storico-mitologico, il giovane artista si dedica sempre con maggior frequenza al ritratto, genere questo che gli procurerà fama in Italia e nel mondo. All'Esposizione Annuale dell'Accademia, presenta nel 1854 due ritratti virili, ancora legati a schemi accademici. Dal 1855 frequenta insieme al fratello Anatolio il Caffè Michelangiolo, luogo dove si ritrovano quegli artisti che daranno vita al movimento Macchiaiolo, al quale aderisce con convinzione alle nuove ricerche artistiche. Qui stringe amicizia con Giovanni Fattori, Telemaco Signorini, Diego Martelli, Cristiano Banti e in particolare con il Tricca, divenendo uno degli animatori del gruppo degli innovatori, che spesso si riunisce nel suo studio.
L'Artista introduce gli amici del Caffè alla visita e alla conoscenza della più importante collezione di opere di pittori francesi moderni allora esistente in Firenze, riunita nella villa di San Donato dal Principe Demidoff, presso cui il padre di Gordigiani è stimato musicista. Nel 1856 esegue un intenso e spigliato ritratto di Ludovico Raymond, il vedutista piemontese a Firenze in quel periodo e frequentatore anch'egli del Caffè.Pone la data 1856 su un suo significativo Autoritratto (Firenze), Galleria degli Uffizi, condotto con luminosa sensibilità cromatica, che lo afferma sempre più abile ritrattista.
Dal 1855 al 1856, assieme, tra gli altri, a Signorini, Fattori, Serafino De Tivoli, Domenico Morelli, Stefano Ussi, Lorenzo Gelati, Giuseppe Ciaranfi ed ai letterati Carducci, Renato Fucini, Ferdinando Martini e Nencioni, frequenta il salotto pistoiese dell'ingegnere Francesco Bartolini e della moglie, la poetessa irlandese Louisa Grace Bartolini, vero e proprio cenacolo culturale.Raggiunse definitivamente il successo all' Esposizione Nazionale di Firenze del 1861, quando la sua maniera, viene definita “inarrivabile”. In compagnia di Giuseppe Abbati, Francesco Saverio Altamura. Vito D'Ancona, Bernardo Celentano, Gerolamo Induno, Domenico Morelli, Eleuterio Pagliano, Stefano Ussi e Achille Vertunni, è tra i tredici artisti-dei cinquantasette premiati con medaglia-che rifiutano pubblicamente il riconoscimento contestando la composizione della giuria, troppo legata agli schemi dell'accademia.
La sua affermazione artistica dell'anno 1861, è rimarcata anche dalla committenza sabauda: il Principe di Carignano, attratto dalla sua fama di ritrattista abile nel cogliere le somiglianze e nell'idealizzare la figura, gli ordina un ritratto di Vittorio Emanuele II di Savoia. Ottiene così la prerogativa di ritrarre le famiglie regnanti europee, oltre che il bel mondo fiorentino. Sempre nel 1861, dopo un breve soggiorno a Torino per fare il ritratto al Conte di Cavour, lo ritroviamo a Parigi assieme a Nino Costa, Stefano Ussi, Francesco Mochi e Luigi Bechi, ove espone al Salon di quell'anno Portrait d'homme' e Portrait de femme; nella capitale francese si recherà di frequente negli anni seguenti.
Nel 1862 sposa Gabriella Coujère, nata a Firenze da genitori francesi, da cui avrà quattro figli, ritratti dall'Artista in pregevoli dipinti: Isora, nata nel 1863, Ferdinando nato nel 1864, Eduardo nato nel 1866, che diverrà pittore e Giulietta nata nel 1871 che si sposerà col banchiere e musicista Robert von Mendelssohn nel 1899.Negli anni 1862-1863 ospita Giovanni Boldini, appena giunto a Firenze, nel suo studio nei pressi di Via Nazionale, poco distante dalla casa di Diego Martelli, e gli è maestro. Nel 1863 presenta quattro ritratti alla Promotrice Fiorentina. Nel 1864 con Boldini, Signorini e Sernesi, frequenta la villa dell'Ombrellino a Bellosguardo, di proprietà dell'incisore francese Marcellin Desboutin, ritrovo di letterati, scienziati ed artisti. È in questi anni che Boldini gli esegue il suggestivo ritratto e, nello studio dello stesso Gordigiani, sempre Boldini realizza lo splendido ritratto di Giuseppe Abbati. Nel 1867 è a Londra, durante quel soggiorno, esegue i ritratti della Regina Vittoria e del consorte Principe Alberto, e partecipa ad una mostra della Royal Society of Arts, dove vi esporrà anche nel 1876 e nel 1886.

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