Anno di nascita: 1475
Biografia:
Sebastiano Serlio è stato un architetto e teorico dell'architettura italiano, deve la sua fama al trattato I Sette libri dell'architettura che ebbero una larghissima diffusione contribuendo a diffondere il linguaggio classicista e le nuove tendenze manieriste in tutta Europa.
Ancora lacunose sono le notizie sulla vicenda biografica di Serlio e in particolare sul periodo di formazione a Bologna, come pittore prospettico. Dalla città natale, dopo aver lavorato a Pesaro, si trasferì a Roma intorno al 1514. Risulta difficile ricostruire la sua attività durante il periodo romano, anche se sembra certo abbia fatto parte della cerchia di Baldassarre Peruzzi, del quale era in possesso di piante e disegni architettonici , ampiamente impiegati nella stesura del trattato, come riconosciuto dallo stesso Serlio.
Scampato al Sacco di Roma (1527), nel 1528 si rifugiò, come anche altri artisti a Venezia dove giunse stanco e malato tanto che credette opportuno dettare un testamento. In Veneto, dove rimase fino al 1541, frequentò intellettuali, letterati e artisti come Tiziano, Michele Sanmicheli, Aretino e Francisco de Hollanda e anche ambienti d'ispirazione evangelica e antipapale . Pur non riuscendo ad imporsi professionalmente nel difficile ambiente veneziano, contribuì a diffondere il linguaggio architettonico classicista della scuola romana a Venezia, pubblicandovi nel 1528 nove tavole dedicate agli ordini architettonici incise da Agostino Veneziano , che ebbero grande diffusione e, nel 1537 e nel 1540, i primi due volumi del suo trattato (Libro IV e Libro III, presso i torchi di Francesco Marcolini da Forlì.Le occasioni professionali furono poche e risulta che sia stato impegnato nel progetto di Palazzo Zen, che gli viene generalmente attribuito, e di San Francesco della Vigna.Nel 1539 Serlio si recò a Vicenza come consulente per la Basilica e molto probabilmente conobbe Palladio.
Partì nel 1541, per la Francia dove era stato chiamato da Francesco I, come "pittore ed architetto del Re" alla corte di Fontainebleau. In realtà Serlio non ebbe modo di realizzare opere significative per la committenza reale, trovando opposizione nei maestri costruttori francesi che non riuscì a soppiantare nei vari cantieri, trovandosi, con sua grande delusione , ad essere sempre più escluso dalla vita artistica di corte, anche se un ruolo progettuale gli viene riconosciuto proprio nel cantiere in divenire della reggia di Fontainebleau . Senza un ruolo concretamente operativo a corte, si dedicò al suo trattato e progettò comunque opere per altri nobili committenti come il cardinale di Tournon ed il cardinale Ippolito d'Este.
Dopo la morte del re, fu ulteriormente emarginato dal successore Enrico II. Visse per un periodo a Lione (1549-1553). Nel 1553 ritornò a Fontainebleau.
L'importanza culturale di Serlio è legata al suo trattato conosciuto come I Sette libri dell'architettura di Sebastiano Serlio bolognese, i cui singoli libri furono pubblicati a partire dal 1537, in ordine irregolare.
Fu il primo trattato di architettura il cui scopo fosse più pratico che teorico, e il primo a codificare i cinque ordini. Si distingue per il tono pragmatico, per l'intento didattico e per la grande importanza data alle immagini che prevalevano sul testo, risultando un passaggio importante e anticipatore non solo nella storia della trattatistica di architettura, ma anche nella storia della stampa, in generale. Diffuse il linguaggio di Bramante e Raffaello in tutta Europa, tentando di unificare gli schemi della tradizione classica con gli elementi della moderna architettura e offrendo un vasto repertorio di motivi, tra cui l'apertura, formata da un arco centrale e da due aperture architravate laterali, che prende il nome di serliana perché nota e diffusa attraverso le illustrazioni del suo trattato.
Il primo ad essere pubblicato fu il Libro IV (Regole generali di architettura, 1537), dedicato agli ordini architettonici e alla loro teoria, nella cui elaborazione tenne presente Vitruvio, ma anche l'opera dei contemporanei e in particolare le opere e i disegni di Peruzzi e Bramante, acquisiti durante il lungo periodo romano. Il libro è illustrato anche con propri progetti, di carattere più o meno teorico, tra cui alcuni palazzi nelle cui facciate Serlio combina il linguaggio classicista della scuola romana con la tradizione veneziana, dando vita ad un modello che influenzerà lo sviluppo architettonico della tipologia del palazzo veneziano. Importanti sono le notizie riportate circa la tecnica della decorazione pittorica delle facciate. Per comprendere l'importanza del trattato di Serlio occorre ricordare come il Libro IV sia stato tradotto in fiammingo solo due anni dopo la prima edizione, in tedesco nel 1542, in francese nel 1545, in spagnolo nel 1550 . Fin da questo primo volume Serlio presenta il piano generale dell'opera che intende sviluppare.
Il seguente Libro III (Terzo libro, nel quale si figurano e si descrivono le antiquità di Roma) pubblicato nel 1540, dedicato a Francesco I, gli valse, su sua richiesta, l'invito a recarsi in Francia presso la corte, a Fontainebleau. Accanto alle illustrazioni dei monumenti antichi troviamo costruzioni moderne tra cui le piante del Bramante, di Raffaello e del Peruzzi per San Pietro. Particolarmente importanti da un punto di vista documentario, sono i disegni che illustrano alcuni progetti di Bramante nella stesura originaria, come quello del Tempietto di San Pietro in Montorio.
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