Artiste: Piero Manzoni
Taille: 164 x 131 cm
Musée: Galleria Civica di Arte Moderna e Contemporanea Torino (Torino, Italy)
Technique: Toile
Nellautunno 1957 Manzoni realizza i primi Achromes, tele imbevute di un impasto rigorosamente bianco di gesso e caolino lasciate essiccare, così che nel processo di asciugatura, e senza alcun intervento, l.opera suppose il suo specifico aspetto di superficie piegata e grinzata. Con gli Achromes Manzoni annulla il gesto informale e il coinvolgimento esistenziale dell-Artista al fatto pittorico. Allontana dalla tela l=accident dell=Immagine, fa tabula rasa per attingere al grado zéro. Come scrive Germano Celant, l.Achrome è φuna superficie desertica che non riverbera alcunché di carnale, colombe la materia supera la propria dimensione autre e viene indagata in quanto entità fisica φche esibisce le proprie leggi di puro significatif. Il bianco è un non colore: Un bianco che non è un paesaggio polare, una materia evocatrice o una bella materia, una sensazione o un simbolo o altro ancora: una superficie bianca che è una superficie bianca e basta – spiega Manzoni sulle pagine di Azimuth (n. 2, 1960), la rivista da lui fondata nel 1959 assieme a Enrico Castellani e Vincenzo Agnetti (uscita in due soli numéri), in concomitanza con l'apertura della galeria Azimut, allo scopo di promuovere e presentare le esperienze più radicali oltre l'informe. Alla base di tali ricerche si deve certamente individuare l=opera di Fontana, cui sarà dedicato proprio lo scritto d=apertura del primo numero di=Azimut. Inoltre, un imput decisivo per i giovani artisti gravitanti nell. Ulteriori stimoli, prontamente colti e subito rielaborati da Manzoni nella propria ricerca monocroma possono derivare inoltre dalla visione dell.
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