Luogo di nascita: Vernio
Anno di nascita: 1777
Anno di morte: 1850
Biografia:
Lorenzo Bartolini è stato uno scultore italiano, considerato l'esponente più significativo del Purismo italiano.
È lo stesso Lorenzo Bartolini a parlarci della sua infanzia, nelle sue Memorie:
«Nacqui dunque a Savignano, mio Padre si chiamava Liborio Bartolini di Montepiano, nella Contea di Vernio era fabbro di Campagna perciò si trovò colà per lavorare alla fattoria del Conte degli Organi, ove sposò mia Madre Maria Maddalena Magli, figlia del fattore che era bastardo, fui dato ad allattare ad una Gobba, che avendo poco latte suppliva con Castagne; dopo fui trasportato a Vernio; indi a Firenze ove mio padre lavorava per Garzone con poscia Padrone. Stabilita la sua prima bottega in Borgo Ognissanti, avevo allora otto anni e pensò farmi fattorino e menavo il Mantice, cosa che non mi andava a genio...»
Lorenzo Bartolini nacque dunque il 7 gennaio 1777 a Savignano, presso Prato, in una famiglia di modestissime origini: il padre, Liborio Bartolini, era fabbro e la madre, Maria Maddalena Fabbri, figlia di un fattore locale. Già a sette anni il giovane Lorenzo, dopo un breve tirocinio presso la bottega paterna, venne accompagnato alla scuola del posto: qui diede velocemente prova della sua indole da scolaro poco solerte e svogliato, a tal punto da lanciare a tutta forza un calamaio di piombo verso il maestro, fatto che gli procurò un'immediata espulsione dall'istituto. Per di più la famiglia era assillata da condizioni economiche più che precarie e pertanto Bartolini non poté godersi a fondo i piaceri della fanciullezza, sviluppando «un sangue malinconico che desiderava ad ogni costo progredire in arte che non fosse quella a cui lo si voleva iniziare».
Dopo il garzonato presso qualche modesta opera decorativa di scultura, compiuti i dodici anni di età Bartolini iniziò gli studi all'Accademia di Belle Arti di Firenze, che tuttavia lasciò ben presto. Tornato a Prato fu attivo nella bottega dei fratelli Pietro e Giovanni Pisani, dove conobbe lo scultore trentino Giovanni Insom (che si può considerare a tutti gli effetti il suo primo maestro). Successivamente, proseguì la sua formazione a Volterra, dove lavorò nel laboratorio dello scultore Valinteri e poi al servizio dell'alabastraro Corneil, che gli trasmise un contagioso interesse per la statuaria e per il gusto neoclassico, filtrato attraverso l'esempio di John Flaxman. Sotto questi influssi Bartolini eseguì la sua prima opera nota, il medaglione del fratello Angiolino, scolpito dal vero a Firenze.
Ansioso di uscire dai ristretti ambiti formativi a cui lo indirizzava la patria, Bartolini decise di recarsi in Francia al seguito dell'esercito francese, capeggiato dal Macdonald. Dopo aver preso parte al combattimento della Trebbia (18-19 giugno 1799) il ventidueenne Bartolini riparò senza soldi né appoggi a Parigi, dove fu accolto dapprima nello studio di David e poi nell'atelier del Lemot, sfuggendo così al gramo destino di artigiano al quale Firenze lo avrebbe inevitabilmente destinato.
Fu in questo contesto che Bartolini conobbe con il francese Jean-Auguste-Dominique Ingres, pittore con il quale - grazie ad affinità sia di carattere sia di concezioni artistiche - stabilì un rapporto di reciproca stima e di amicizia destinato a perdurare profondo. Con Ingres Bartolini condivise esperienze e studi negli anni della giovinezza, stabilendo un'intesa che ci viene curiosamente testimoniata da una caricatura che li raffigura inginocchiati e li coglie nell'attimo in cui entrambi sono intenti a cospargersi di incenso, in segno di affettuosa confidenza. Inseparabili, i due si sarebbero divisi a causa degli eventi: Ingres, dopo aver vinto l'ambitissimo Prix de Rome, sarebbe infatti divenuto pensionnaire all'Accademia di Francia a Roma (dove si recò nel 1806), lasciando l'amico italiano a Parigi.
Anche Bartolini nel 1802 partecipò al Prix de Rome, vincendovi il secondo premio con un rilievo raffigurante Cleobi e Bitene. Con questo riconoscimento si inaugurò per il Bartolini un periodo di grande affermazione professionale, coronato dalle prime commissioni ufficiali della sua carriera, tra cui il busto del Generale Fargue per la Galleria di Fontainebleau, il busto del Senatore Fargue per il Senato, il gigantesco busto bronzeo di Napoleone per il Louvre, e il bassorilievo della battaglia di Austerlitz per la colonna Vendôme, sempre a Parigi.
Grazie all'autorevole protezione di Napoleone Bonaparte e alla benevolenza della sorella di lui, Elisa Baciocchi, Bartolini nel 1807 fu nominato direttore della scuola di scultura dell'Accademia di Carrara, città che ricadeva nel principato di Lucca e Piombino, retto proprio dalla Baciocchi e dal marito Felice. Bartolini si stabilì a Carrara nel 1808, senza grande entusiasmo: gli stretti rapporti intrattenuti con i circoli artistici eculturali vicini a Napoleone, infatti, lo rendevano ostile a una grande fascia di artisti, che lo accusarono persino di essersi «infranciosato», a tal punto che:
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