Mimmo Paladino

Mimmo Paladino

Anno di nascita: 1948

Biografia:

Domenico Paladino, anche noto come Mimmo e la Galleria di Lucio Amelio di Napoli dove conosce il pittore Antonio Del Donno . Nel 1964 visitano assieme per la prima volta la Biennale di Venezia, rimanendo affascinati dagli artisti pop americani. Il 1968 coincide con la sua prima esposizione presso la Galleria Carolina di Portici (Napoli). In quest'occasione viene presentato dal giovane Achille Bonito Oliva, che lo affiancherà criticamente nel corso di tutta la sua carriera artistica, includendolo nel novero degli artisti della Transavanguardia e l'anno successivo lo presenterà nuovamente nella personale di Caserta allo Studio Oggetto di Enzo Cannaviello. Seguendo le indicazioni artistiche del periodo, predominato da un indirizzo soprattutto concettuale, Paladino volge la sua attenzione alla fotografia, atteggiamento che trova riscontro nella personale realizzata alla Galleria Nuovi Strumenti di Brescia, dove espone solo lavori fotografici .
Con il trasferimento a Milano, alla fine degli anni settanta, Paladino vive il fervore artistico della città meneghina, meditando su nuovi orizzonti che il suo lavoro potrebbe prendere.
Nel 1977 partecipa all'esposizione "Internazionale Triennale für Zeichnung", a Breslavia, dove si avvertono i primi segnali del cambiamento artistico degli anni successivi. È di questo anno infatti la realizzazione del dipinto "Silenzioso, mi ritiro a dipingere un quadro", che oggi i critici considerano il quadro simbolo del ritorno degli artisti alla pittura dopo la lunga stagione delle proposte concettuali dei decenni precedenti.
Affascinato dal disegno, l'artista riesce a dare ampio spazio a questo suo interesse realizzando un grande murale a pastelli, sempre nel 1977, per la Galleria Lucio Amelio di Napoli, spazio questo che si rivelerà fondamentale nel contesto artistico contemporaneo italiano. La tecnica delle realizzazioni su muro viene utilizzata spesso in questi anni e, nel 1978, in occasione delle personali presso la Galerie Paul Maenz di Colonia e la Galleria Toselli di Milano, dove realizza "Il Brasile si sa è un pianeta dipinto sul muro di Franco Toselli". Iniziano ad emergere i segni geometrici, maschere e rami, su fondo monocromo, elementi costanti del suo lavoro, e si avverte la riscoperta della figurazione pittorica.
Nel 1978 compie il suo primo viaggio a New York, città che lo vedrà negli anni a venire protagonista di diverse occasioni espositive.
Dal 1979 prosegue il sodalizio con Bonito Oliva e con gli artisti della Transavanguardia con i quali partecipa alle collettive "Le stanze", presso il Castello dei Colonna di Genazzano, "Opere fatte ad arte", nel palazzo della Città di Acireale, connubio che trova realizzazione l'anno seguente con "Aperto '80", all'interno della Biennale di Venezia, dove viene ufficialmente presentata la Transavanguardia. Paladino espone le opere I giardini dei sentieri che si biforcano, Lampeggiante e una porta.La mostra personale itinerante che tocca le città di Basilea, Essen, Amsterdam, segna l'inizio di un successo internazionale che si concretizza nella personale al Badischer Kunstverein di Karlsruhe nel 1980, presentata da Bonito Oliva, Faust e Franzke, dove l'artista espone tele dalle grandi dimensioni, ricche di figure allegoriche, dove la sua iconografia poetica prende forma: la pittura ad olio è invasa di maschere inespressive, animali, teschi, ricchi di evocazioni rituali primitive. Questo è anche l'anno della prima mostra a New York, dove espone contemporaneamente alle gallerie Marian Goodman e Annina Nosei.
La passione per il disegno (che lo porterà negli anni a collezionare carte di diversi artisti, da Balla a Picasso, da Licini a Severini) sfocia dal 1980 in un'altra grande passione: l'incisione, misurandosi con le varie forme dell'acquaforte, dell'acquatinta, della xilografia e della linoleografia (l'incontro nel 1984 con Giorgio Upiglio gli consentirà di ottenere risultati straordinari anche in questo campo artistico, ampliati anche dalla collaborazione con Alberto Serighelli, con il quale produrrà fogli di grande formato).
Nel 1980 realizza il suo primo libro-oggetto dal titolo EN DE RE con la Galleria Mazzoli di Modena, anche quest'ultima punto di riferimento della sua carriera espositiva.Sempre in quest'anno vanno segnalate le partecipazioni alle mostre "Italiana: nuova immagine", curata da Bonito Oliva, alla Loggetta Lombardesca di Ravenna, ed "Egonavigatio", al Mannheimer Kunstverein di Mannheim. Nel 1980 viene selezionato dal Catalogo Nazionale d'Arte Bolaffi (no. 15) assieme a Giulio Paolini, Valerio Adami, Lucio Bulgarelli, Sergio Cassano e Gianfranco Goberti.

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