Luogo di nascita: Apulia
Anno di nascita: 1230
Anno di morte: 1284
Biografia:
Nicola Pisano è stato uno scultore e architetto italiano, tra i principali maestri della scultura gotica a livello europeo, che contribuì in maniera determinante alla formazione di un linguaggio figurativo "italiano".
Il luogo della sua nascita è sconosciuto. Infatti, benché abbia ricevuto l'appellativo di "Pisano", è probabile che Pisa non fosse la sua città natale ma fosse di origine pugliese, dato che alcuni documenti lo indicano come "de Apulia", ossia proveniente dall'Italia meridionale (infatti con Apulia nel Medioevo si intendeva tutta l'Italia del sud). Possiamo presumere la sua provenienza dal sud anche dalla possibile formazione nella scuola foggiana di architettura e scultura di Federico II che nel Duecento fu un centro importante a livello europeo per l'introduzione di nuovi moduli stilistici protorinascimentali, che rivoluzionarono l'arte in Toscana . Alcuni esempi sono visibili oggi nel primo ordine della facciata della Cattedrale di Foggia e sono presenti elementi geometrici e archi decorati con motivi pisani, identici a quelli presenti nel Duomo di Pisa che potrebbero testimoniare la formazione del "Pisano" a Foggia . Si è giunti quindi alla conclusione che Nicola nacque molto probabilmente nel Meridione e si stabilì a Pisa, forse per volontà di Federico II, dove prende il suo nome e dove nacque suo figlio, Giovanni, altro grande scultore del XIII secolo.
All'epoca la Toscana era interessata da molteplici influenze provenienti dal mondo bizantino (tramite i commerci di Pisa), dall'Emilia e dal Meridione d'Italia. In particolare a metà del Duecento la situazione venne animata dall'apertura di due cantieri voluti da Federico II, il Castello di Prato e l'Abbazia di San Galgano, ai quali parteciparono artisti già impegnati nei precedenti cantieri nel Sud-Italia (lo testimoniano per esempio i leoni del portale del castello pratese identici a quelli a Castel del Monte). Questi maestri avevano già manifestato influenze gotiche nordeuropee, interesse per i modelli classici e attenzioni alla resa naturalistica delle cose e forse Nicola "de Apulia" fu uno di questi artisti.
Non è stata comunque rintracciata alcuna opera né alcuna traccia archivistica di Nicola prima del suo arrivo in Toscana, databile con le prime opere al 1247. A quell'epoca Nicola era già a capo di una bottega molto ampia e ramificata, con un grande numero di aiutanti alle sue dipendenze.
Le sue opere conosciute sono state così date:
Gli è stato dedicato un asteroide, 7313 Pisano .
A Nicola si devono la prosecuzione dei lavori al Battistero di Pisa, iniziato dal Diotisalvi, con il completamento del secondo registro (il terzo venne invece eseguito sotto la direzione del figlio Giovanni Pisano), al quale lavorò dal 1260 circa su commissione dell'arcivescovo Federico Visconti. Al Battistero fece costruire un ordine di sessanta archetti su colonnine, sormontati da una cuspide per ogni coppia, e suo sarebbe anche il progetto per il profilo esterno della cupola, che all'epoca di Diotisalvi era stata costruita a cono rovesciato, citando l'illustre esempio della basilica del Santo Sepolcro nelle forme visibili all'epoca della prima crociata. La leggera e ritmata fascia di Nicola, più vibrante rispetto alla zona inferiore con gli archi ciechi a tutto sesto, diede un armonioso e dinamico effetto visivo ascensionale.
Nel frattempo Nicola lavorò anche, dal 1247 al 1269, alla costruzione del Duomo di Siena, che egli impostò a croce latina e con novità gotiche grazie alla consulenza di maestri cistercensi, l'ordine monastico che aveva importato per primo le novità architettoniche transalpine in Italia. La Cattedrale è a tre navate, con campate rettangolari sostenute da pilastri a fascio, ma non presenta uno slancio verticale tipicamente gotico, per l'uso degli archi a tutto sesto, per le linee orizzontali della cornice alla base del cleristorio e per la marcata bicromia, retaggio del romanico pisano. Sei pilastri disposti nel presbiterio a esagono irregolare, sorreggono i sei arconi ad altezza disuguale, sui quali venne eretta la cupola. In seguito la pianta della cattedrale venne ristrutturata e ingrandita da altri architetti (compreso, nuovamente, Giovanni Pisano).
L'attività di scultore di Nicola è strettamente legata a quella di architetto, con decorazioni plastiche per le opere da lui realizzate; anche nel caso dei due famosi pergami, quello del Battistero di Pisa e quello del Duomo di Siena, si trattò di opere comunque realizzate per gli stessi edifici al quale egli lavorava come architetto.
La prima sua opera documentata è la serie delle teste collocate in corrispondenza di vari elementi architettonici nel Duomo di Siena: quattro teste-capitello nella trifora nord e ventidue teste-mensola nella cornice del tamburo sul quale poggia la cupola. Queste opere sono difficilmente fruibili perché situate a notevole altezza, ma nonostante ciò fu impiegata una grande cura nella loro realizzazione. Tra le più antiche di mano del maestro viene collocata la cosiddetta testa di Giove, dove il volto di un uomo maturo dalla barba arricciata riprende alcuni modelli della scuola federiciana (come lo Zeus della Porta di Capua), in particolare riguardo al naturalismo dei lineamenti e alla notevole tensione espressiva che denunciano la mano di Nicola. Rispetto alle opere dell'Italia meridionale si può già notare un maggiore classicismo, dovuto probabilmente allo studio dei sarcofagi e degli altri rilievi dell'arte romana presenti in cospicuo numero a Pisa (che confluirono poi nel Camposanto Monumentale dove si trovano tutt'oggi).
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