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Artista:

Data: 2008

Museo: la Biennale di Venezia (Venice, Italy)

Temi: Suono

Adel Abdessessemblato Nato in Algeria nel 1971. Vive e lavora a Londra, nel Regno Unito. Nato da genitori algerini, Adel Abdessemed ha trascorso la sua infanzia a Costantino, in Algeria, dove ha studiato prima di entrare nella superieure di Ecole nationale des beauxarts de Lyon (1994-1998) e poi lavorare come artista-in-residence presso la Cite internationale des Arts, Parigi (1999-2000). Da allora, i suoi viaggi tra Berlino, New York e Londra hanno influenzato questo nomade culturale. Nel suo lavoro esplora i concetti di esilio ed esodo e il rapporto tra materializzazione e conflitto nei regni di politica, storia e religione. Proprio come le nostre vite quotidiane si intrecciano con esperienze individuali, eventi sociali e rappresentazioni sia spettacolari che familiari, Abdessemed mostra un interesse sensibile e critico nel mondo contemporaneo, costruendo una visione senza compromessi utilizzando video, azioni, sculture, disegni e installazioni. Nel corso della sua intensa e prolifica opera— Cristo sulla croce fatta di filo spinato, uno scheletro proiettato di nome Habibi, una statua in bronzo del famigerato culo di Zinedine Zidane contro il suo avversario di calcio italiano Marco Materazzi, auto vandalizzate e bruciate fatte di terra cotta – l’opera di Abdessemed sembra essere sempre in uno stato di alto allarme. Nel 2014, ha mostrato due grandi opere, Mon Enfant (My Child) in avorio e senza titolo in filo rasoio. Rendendo questi soggetti in materiali così insoliti, crea immagini iconiche del bambino anonimo dal ghetto di Varsavia e l'artista e suo padre posato come il biblico Isacco e Abramo dalla pittura di Caravaggio del 1603. Durante la Biennale di Venezia, Abdessemed presenta un nuovo pezzo con il suggestivo nome di Nympheas (Water lilies), piantando letteralmente coltelli a terra come in un mazzo. È come se stesse creando un pavimento minaccioso e inquietante, un'appropriazione indebita di oggetti che hanno un simbolismo dichiarato. Questa edizione della Biennale – All the World’s Futures – presenta anche l’Inoltre Sprach Allah di Abdessemed, un tappeto su cui le parole che parafrasando il saggio di Friedrich Nietzsche Zarathustra (1883-1891) sono incise bruscamente, e un video che documenta l’azione da cui è stata realizzata l’opera dell’artista. Abdessemed è stato onorato con mostre personali presso il Centre Georges Pompidou, Parigi (2012), e il Mathaf-Arab Museum of Modern Art, Doha (2013), tra le altre.

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