Piano per la Grande Baghdad – (Alaa Younis) Precedente Successivo


Artista:

Data: 2015

Museo: la Biennale di Venezia (Venice, Italy)

Temi: Stampa

Ala YounisBorn in Kuwait nel 1974. Vive e lavora ad Amman, in Giordania. Artista, curatore e scrittore, Ala Younis distribuisce i suoi sforzi creativi tra film, installazioni, edizioni stampate e progetti espositivi. Attraverso il suo lavoro, affronta situazioni attuali attraverso la lente di fenomeni storici in vari modi. Come si può misurare l'impatto di alcuni eventi su ideali, sforzi e discorsi che hanno ripercussioni su così tanti tempi e luoghi geografici diversi? Tipicamente, Younis combina “vintage” trovato oggetti con archivi storici e li presenta come testimonianze della sua ricerca sui leader politici, le personalità culturali e l’architettura utopica per analizzare come influiscono sulla società nel suo insieme e come influiscono sulla vita privata degli individui. Con la sua installazione Nefertiti (2008), un nome derivato non solo dalla moglie reale del faraone egiziano Akhenaten ma anche da un noto marchio di macchine da cucire — simbolo di emancipazione e modernità in Egitto durante gli anni '50 — Younis ha presentato un video e cinque macchine da cucire Nefertiti, facendo riferimento al fallimento del presidente Nasser di nazionalizzare e modernizzare l'Egitto dopo la rivoluzione. Su una scala più grande, la sua installazione Tin Soldiers (2011) schierato su un piano da tavolo 12.265 soldati in miniatura, dipinti a mano negli abiti militari di Egitto, Libano, Iraq, Iran, Israele, Giordania, Palestina, Siria e Turchia. Il numero rappresentava l'esatto numero di soldati nei nove eserciti del Medio Oriente. Dal 2013, Younis, laureato in architettura, sta sviluppando il Piano per la Grande Baghdad, basato su un progetto della commissione urbanistica del 1955 a Baghdad. Il progetto originale ha invitato proposte da diversi importanti architetti occidentali, come Frank Lloyd Wright, Walter Gropius e Le Corbusier. Younis si concentra sulla proposta di Le Corbusier per una città olimpica, che non è mai stata costruita; solo una palestra è stata eretta, nel 1980, come progetto postumo. Attraverso indagini critiche, interviste e archivi, Younis documenta la nuova ambizione dell’Iraq per la modernità, che è stata improvvisamente abortita a metà strada. Alla ricerca di foil alcuni cliché di rappresentazione nel contesto del Pan-Arabism, Ala Younis ha presentato la sua installazione Un indice di Tensional e Unintentional Love of Land nella mostra di gruppo Qui o Elsewhere al New Museum, New York (2014).

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