Artista: Alberto Garutti
Museo: Viafarini (Milan, Italy)
Temi: Vetro
Il mio lavoro per il progetto Porta Nuova Garibaldi prende forma nel tentativo parallelo di entrare in un rapporto con l'architettura che lo accoglie, l'altro con le persone che potranno godere di questo spazio: cittadini, spettatori, visitatori occasionali o giornalieri. Il progetto si sviluppa verticalmente, attraversando l'architettura per quattro livelli, confrontando i limiti imposti dalle esigenze del cliente, la specificità dell'architettura e gli obblighi funzionali dell'edificio. Ventitre tubi in metallo cromato ottone si estendono attraverso la cavità vuota che permette la ricircolo dell'aria dai piani di parcheggio a quelli superiori, collegando luoghi e spazi dell'architettura apparentemente distanti e senza una relazione visiva. Il sistema di elementi in metallo cromato ottone, non solo svolge una funzione tecnica, pratica e decorativa - è una grande balaustra scultorea che separa i visitatori dalla grotta - ma costruisce all'interno del corpo architettonico una nuova mappa, una geografia di suoni che inaspettatamente pone diversi punti di architettura in relazione l'uno all'altro. Saranno le parole del popolo e i rumori della città che danno vita al lavoro e lo rendono, come un grande strumento musicale nel cuore dell'architettura, capace di riaccendere uno spazio tecnico dell'edificio. Attraverso ogni tubo - il materiale è stato scelto con le sue caratteristiche acustiche in mente - è possibile, appoggiando l'orecchio a coincidere con la sua apertura, sentire suoni, rumori, parole provenienti da un altro punto dell'edificio, senza sapere quale è o dove si trova questo. L'opera, come un sistema venoso all'interno della struttura, porta i suoni della città e le parole dei cittadini. In questo modo la grande vuoto che passa così attraverso l'architettura diventerà un dispositivo di relazione e non di separazione, una scatola di risonanza e propagazione. Il progetto genererà una sorta di pettegolezzo positivo, una parola infinita di bocca, una metafora della stessa forma della città e del sistema informativo contemporaneo. Sul pavimento è incisa una breve didascalia per permettere ai cittadini di comprendere meglio il significato del progetto. Ecco il testo:
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