Artista: Anita Dube
Museo: Devi Art Foundation (Gurgaon, India)
Temi: Fotografia
Anita Dube ha fatto il Silenzio (Blood Wedding) in un momento di intenso disturbo emotivo. Aveva a che fare con una relazione fallita e suo padre fu diagnosticato una malattia fatale. Usando le vere ossa umane come armatura, Dube li ha cuciti in una pelle di velluto rosso profondo e li ha abbelliti con perline e pizzi. Bejewelled, questi pezzi sono effulgenti; gli oggetti incarnano ciò che l’artista descrive come un “pecchio rifiuto della morte”. Prendendo delizia nei resti di una persona morta sconosciuta a noi, la bellezza di questi oggetti diventa profondamente inquietante. Ossa, su di loro, tessuto, su quello, perline: l'artista accumula significato su significato sulla stessa entità. Lo strato finale forse è il caso plexiglass fornito per la conservazione e la visualizzazione di ciascuno dei tredici pezzi. Presentando queste ossa abbellite come arte, l'opera mette in discussione nozioni di patrimonio culturale, reliquie, desiderio di possesso, recupero e appropriazione.
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