Artista: Anthony Van Dyck
Formato: 189 x 144 cm
Museo: Chrysler Museum of Art (Norfolk, United States)
Temi: Olio Su Tela
Il protagonista di Van Dyck, Sebastian, era un comandante nella Guardia Praetoriana Romana e un simpatizzante cristiano. Ha professato la sua fede ed è stato condannato dall'imperatore pagano romano Diocleziano, che gli ha ordinato di sparare a morte con le frecce. Gli artisti nord-europei ritrassero in genere la grisly denouement della storia. O mostrerebbero il sebastián ferito legato ad un albero o a una colonna, il suo corpo già trafitto da frecce (cfr n. 19), o lo ritrarranno salvato e servito da santa Irene e dai suoi servi. Nei suoi dipinti, Van Dyck scelse costantemente di rappresentare un momento precedente e meno convenzionale, quando gli scagnozzi di Diocleziano, dopo aver rimosso l’armatura del santo, lo prepararono all’esecuzione. Nella foto di Chrysler due soldati burly tengono Sebastian e legano le braccia e le gambe mentre un arciere casco a destra disegna le sue frecce. La compostezza e la pallida bellezza del santo lo isolano dai suoi tormentatori. Invece, affronta lo spettatore tranquillamente, il suo sguardo comunicando sia i pathos della sua predicazione che la fermezza della sua fede di fronte al martirio. A volte si dice che Van Dyck ha prestato le sue caratteristiche alla faccia della sofferenza Sebastian. 71.464
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