Artista: Enrico Castellani
Formato: 114 x 146 cm
Museo: Galleria Civica di Arte Moderna e Contemporanea Torino (Torino, Italy)
Temi: Acrilico Su Tela
Castellani fece la sua prima “Surface in Relief” nel 1959, esplorando un processo creativo che sarebbe diventato il punto di partenza per tutte le sue successive ricerche. Si compone di posizionare la superficie della tela, rigorosamente monocromatica, in tensione per mezzo di alternando indentazioni e sporgenze, creati da due livelli di unghie poste contro la tela. Questa dimensione della ricerca, che va oltre l'immagine e la pittura, trae ispirazione dall'opera di Fontana, punto di riferimento essenziale per i giovani artisti che lavorano nell'ambiente milanese tra gli anni '50 e '70. Fontana è stata inserita nell’articolo di apertura della prima edizione di “Azimuth”, la rivista fondata da Castellani, insieme a Manzoni e Agnetti, nel 1959 (pubblicata in due edizioni nel 1959 e 1960), volta a documentare il dibattito artistico al di là dell’Informalismo. “La necessità dell’assoluto che ci stimola, ispirando nuovi argomenti,” ha scritto Castellani, nella seconda edizione della rivista, “ci impedisce di utilizzare i mezzi convenzionali di linguaggio pittorico. Dal momento che non abbiamo interesse ad esprimere reazioni soggettive a fatti o sentimenti, ma desideriamo che il nostro discorso sia continuo e totale, escludiamo quei mezzi di linguaggio (composizione e colore) che bastano per discorsi limitati, metafora e parabole, e si rivelano liberamente, considerando che, come la loro multiformità richiede una scelta, sollevano problemi spuriosi che non sono essenziali allo sviluppo dell'arte.” Castellani ha rivelato in quell’occasione che questa nuova dimensione artistica, attraverso “il processo di un’entità elementare, una linea, un ritmo indefinitamente ripetibile o una superficie monocromatica”, può dare alle opere la “concretezza dell’infinito” e “portare la coniugazione del tempo, l’unica dimensione concepibile, il metro e la giustificazione dei nostri bisogni spirituali”. Tutto questo è visto in “Surfaces”, in cui gli effetti percettivi creati dalle indentazioni e dalle sporgenze dilatano lo spazio e lo rendono dinamico.
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