Artista: Gaspar Van Wittel (Caspar Andriaans Van Wittel)
Formato: 91 x 36 cm
Museo: Fondazione Cariplo (Milan, Italy)
Temi: Olio Su Tela
Questo dipinto è stato precedentemente attribuito ad Antonio Joli, Gaspard van Wittel è stato il nome associato alla riproduzione nel volume successivamente pubblicato sulla Collezione Cariplo nel 1998. I riferimenti alla scuola olandese, e in particolare al milieu di Gaspard van Wittel o Jacob de Heusch, sono stati suggeriti nella relativa voce nel catalogo della sezione più vecchia della raccolta, dove Rovetta ha preso atto di similiti con “Vanvitellian Realism”. Confronto con la grande serie di opinioni che l'artista ha dipinto di Roma, la città che è diventata la sua casa adottiva, fornisce infatti ulteriori prove a sostegno di questa attribuzione. L’abbondante documentazione di schizzi e note utilizzate dall’artista per l’esecuzione dei suoi dipinti in studio non comprende in realtà questa particolare vista, in cui il pittore, con San Pietro dietro di lui, ci mostra Castel Sant’Angelo in un labirinto affumicato, il ponte con le sue statue bianche, e sulla sponda opposta, a contrasto con gli spazi vuoti della fortificazione, un ammasso di case nella zona di Via Giulia e la chiesa di San Giovanni ai Fiorenti. Magistralmente gestito in termini di prospettiva e precisione descrittiva, è proprio quest'ultimo dettaglio, più di ogni altro elemento, che punta a Vanvitelli, la versione italiana del suo nome, come autore dell'opera. Il primo piano è occupato dalle scene di genere favorite dall'artista e dal suo secolo, con pescatori, mulino e bambini che nuotano. Per quanto riguarda il primo lavoro dell’artista (vedi ad esempio la vista simile di Castel Sant’Angelo da sud venduta attraverso la Richard Green Gallery di Londra) la composizione è più aperta con poco sforzo per riempire lo spazio con elementi paesaggistici o scene di genere. I punti di riferimento sono offerti dalle opinioni dell’artista sull’Isola di Tevere (c. 1700, Stoccarda, Staatsgalerie) per quanto riguarda la gestione della luce e la definizione del cluster di edifici, e il Tevere a San Giovanni dei Fiorentini (1715, Aix-en-Provence, Musée Granet). Ulteriori prove sono fornite dai capi delle figure che nuotano nel fiume, che appaiono in forma identica in vari dipinti dell'artista.
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