Stapelschi III – (Gerardus Johannes Maria Dibbets) Precedente Successivo


Artista:

Formato: 130 x 120 cm

Museo: Bonnefanten Museum (Maastricht, Netherlands)

Temi: Olio Su Tela

Jan Dibbets era originariamente un pittore. Dal 1965 al 1967 dipinse opere che potevano passare come tele sagomate. L'effetto perspectival è chiaramente presente nella loro forma geometrica. La voglia di creare una forma davvero concreta di pittura senza ‘effetti collaterali’ ha fatto Dibbets decidere di impilare semplicemente vari dipinti monocromatici sul pavimento, o accanto all’altro contro la parete. Semplicemente raccogliendo diverse tele monocroma contro la parete, si trasformò in una situazione naturale artificiale, il dipinto non essendo più usato come “visione sul mondo”, ma come oggetto proprio. Le possibilità inaspettate di fotografia hanno offerto Dibbets un'alternativa alla pittura. Verso la fine degli anni Sessanta, in un clima artistico dominato da tendenze concettuali e processuali, e la fotografia è stata utilizzata per le sue qualità oggettive, documentarie, Dibbets ha fatto abbastanza un impatto con ciò che ha chiamato correzioni di prospettiva. Queste opere fotografiche ingegnosamente allestite affioravano l'occhio del beholder per la prospettiva; allo stesso tempo posavano nudo l'area pittorica classica di tensione tra lo spazio illusionistico e la tela piana. A partire dagli anni Settanta, Dibbets stava sperimentando una vasta gamma di materiali e media e continua a lavorare principalmente con il mezzo della fotografia. Le correzioni prospettiche più o meno "seamless" durante gli anni hanno dato il via alla realtà frammentata del fotomontaggio. Bonnefanten / Saenredam, dal 1978, è un primo esempio, in cui Dibbets visualizza lo stesso principio in uno spazio interno.

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