Artista: Gianfranco Baruchello
Museo: MAGA - Museo Arte Gallarate (Gallarate, Italy)
Temi: Vernice
Château-Le Moi, piccolo dipinto su tela, abbigliamento come la pianta di una fortezza dai contorni umani da vegetazione. L’opera, nel suo invito all’esplorazione, introduce immediatamente un aspetto fondamentale della ricerca di Baruchello: il fatto di interessare, come osserva Tommaso Trini, “non tanto l’ottica visiva, quanto due dimensioni fisiche, due infiniti: l’infinitamente grande e l’infinitamente piccolo”. Lo sguardo dello spettatore oscilla di continuo dal frammento alla complessità, dapprima cogliendo la pianta d’insieme, per poi soffermarsi sull’interno di questa abitazione a misura d’uomo, occupata da quelli che sembrano essere oggetti d’arredo comuni sia ambigue sagome umane. All’esterno la costellazione di segni continui con elementi vegetali catalogati come rari tratti da un erbario antico. La ricerca di Baruchello, artista attivo fin dagli anni Sessanta, si è sempre svolta all’insegna della varietà dei mezzi, dai dipinti agli oggetti, dai film ai libri, fino alle azioni più propriemente concettuali; ma il senso ultimo del suo lavoro, che procede per accumulazioni e accrescimenti, è sempre stato di captare una pluralità non circoscrivibile di cose, visibile agli occhi o collocata nella mente. Il dipinto Château-Le-Moi è stato realizzato mentre l’artista era impegnata nell’operazione, durata dal 1975 al 1981, “Agricola Cornelia S.p.a.” una società composta con l’obiettivo sociale di coltivare la terra, lavoro che poi coincideva con la stessa azione artistica. Nell’opera si può infatti cogliere, in senso generale, l’interesse antropologico per lo spazio come confina del corpo e per il corpo come spazio del metaforico verso la conoscenza, tema centrale che percorre tutta l’attività artistica di Baruchello. (LG)
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