Artista: Inji Efflatoun
Data: 1975
Museo: la Biennale di Venezia (Venice, Italy)
Temi: Olio Su Tela
Inji EfflatounBorn a Cairo, Egitto, nel 1924; morì a Cairo nel 1989. Lavori (da sinistra a destra): Banana Trees, no dateFlower Behind the Wall, 1962Palm tree t, no dateMountains, 1975Workers, 1975 Mentre la vita di Inji Efflatoun è stata segnata da fasi di colore e agonia, i suoi dipinti vibrano con lo spirito della rivoluzione. Nella sua prefazione a un catalogo della mostra nel 1964, l’artista francese Jean Lurcat ha riassunto l’impeto di Efflatoun come segue: “Non ascolta se non la voce egiziana che è la sua profonda eredità. Quel suono è quello del deserto, del Nilo e dell’orizzonte della sua anima ardente”. Come molti artisti le cui vite si intersecano con tempi rivoluzionari, l’arte di Efflatoun è inseparabile dal contesto all’interno e all’esterno del quale è emersa. Mentoriato dal pittore espressionista Kamel El Telmissany, protagonista del surrealista-infletto Art and Liberty Group, Efflatoun si unì a una generazione di artisti la cui creatività si fuse con le maree di movimenti antifascisti e comunisti in Egitto. Fin dalla prima età, Efflatoun era politicamente attivo nei circoli femministi e comunisti. Trascorse quattro anni e mezzo di prigione per le sue attività, a partire dal 1959, sotto il presidente Gamal Abdel Nasser. Prima di questo periodo, il suo dipinto è stato informato da un bisogno insaziabile di conoscere la storia del suo paese. Efflatoun viaggiò in città antiche come Luxor e aree rurali come Nubia che mantenne ancora le sue tradizioni popolari, e dove osservava le persone che lavoravano ritmicamente in attività comuni. Mentre era imprigionata, ha cominciato a catturare una rappresentazione più cruda e più candida della condizione umana, il lavoro fisico arduo dei lavoratori e la lotta dei contadini egiziani per il sostentamento. Quando è stata rilasciata nel 1964, il radicalismo e la creatività di Efflatoun non sono state separate, ma la sua attenzione si è rivolta a una rinnovata visione del mondo informata dalla semplicità di una natura che temeva di non poter mai più sperimentare. Più di mezzo secolo dopo l'opera di Efflatoun fu mostrata per la prima volta alla 29a Biennale di Venezia nel 1968, i suoi dipinti bucolici e fastidiosi rimangono in arresto come le storie che raccontano. Al di là della mera prescienza del loro contesto politico sulla scia della Primavera Araba e della continua violenza settaria, i dipinti di Efflatoun sono per sempre intrecciati con la traiettoria storica del suo paese e del suo popolo, le loro speranze e aspirazioni.
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