Artista: Julian Charrière
Museo: Kochi-Muziris Biennale (Kochi, India)
Temi: Plastica
Le opere dell’artista francese-svizzero Julian Charrière esplorano le mutevoli percezioni del tempo e dello spazio in un mondo accelerato e appiattito dalla globalizzazione; spesso indagano i modi in cui il mondo virtuale detta la nostra esperienza del “reale”. Le esplorazioni di Charriere di queste idee spesso provocano interventi drammatici e quasi assenti in una vasta gamma di luoghi. Nel 2012, ha fatto Blue Fossil Entropic Stories, per cui ha scalato in cima a un ghiacciaio islandese con una torcia a colpo e ha cercato di fonderlo per 8 ore nel tentativo di bruciare ciò che è, all'artista, un vasto serbatoio naturale del tempo. La mostra di Charrière alla Biennale di Kochi-Muziris 2014 è legata ad un progetto precedente, Monument – Sedimentation of Floating World (2013), per il quale ha raccolto campioni minerali da tutte le nazioni riconosciute nel mondo. Ha mescolato questi con cemento per lanciare un pilastro, pinning giù in una forma “concrete” nazioni e culture che spesso esistono per il suo pubblico solo come entità galleggianti in un mondo virtuale. I campioni minerali di sinistra di questo progetto sono stati utilizzati per fare 'carta di sabbia internazionale', con cui l'artista ha raschiato le superfici di 13 globi trovati fabbricati tra il 1890 e il 2011, creando sfere lisce spine di tutti i segni. L'installazione di Charrière alla biennale, We Are All Astronauts (2013), consiste di questi globi appesi sopra un tavolo su cui sono sparsi i resti di carta vetrata delle loro superfici. L’atto di cancellazione dell’artista rispecchia l’appiattimento dei confini e delle differenze che caratterizzano l’età in cui viviamo. Esso evoca contemporaneamente processi naturali sempre al lavoro, rimodellare costantemente i contorni del mondo.
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