Artista: Lee Bul
Data: 2016
Museo: Manege Central Exhibition Hall (Saint Petersburg, Russia)
Temi: Acciaio
ripensando alla sua infanzia, Lee Bul ricorda: “Ho sempre sognato un posto ideale. Ed era sempre una sorta di strana casa in montagna, un concetto di bunker, ma che dall'esterno sembra solo una roccia, o una grotta, e poi dentro c'era la mia casa, un guscio, uno spazio». Molte delle immagini utopiche di Lee canalizzano il tema di un luogo segreto, nascosto agli occhi degli sconosciuti, come uno dei bunker che erano comuni intorno all'insediamento militare dove Lee ha trascorso la sua infanzia. L'installazione di Lee Bul Bunker combina il tema utopico di un rifugio sicuro appartato dentro roccia solida con la filosofia del linguista russo e storico culturale Mikhail Bakhtin. Bakhtin ha elaborato il suo concetto di eteroglossia, o l'uso simultaneo di diverse varietà di discorsi, quando ha notato la presenza di una moltitudine di diverse, a volte contrastanti, "lingue" all'interno di un'unica lingua: gli stili alti e bassi, la vernacolare e la norma letteraria. Bakhtin ha indagato le possibilità presentate dall'uso di tali forme di discorso insieme, ha esplorato la tensione risultante che sorge nel campo discorsivo, e ha ponderato una sintesi di varie "lingue". Lee Bul, nel suo intento, riunisce frammenti di materiali disparati per formare un'opera d'arte completa. I ricordi d'infanzia di Lee di bunker militari, fusi con la sua ossessione per il rifugio perfetto, hanno nella mente dell'artista trasformato in un riferimento all'architettura cartacea del visionario tedesco Bruno Taut, che nei suoi disegni combinava oggetti naturali con strutture artificiali. Miscelando nella narrazione di Lee Bul, sembra che le idee di Mikhail Bakhtin legate insieme parti di un quadro complesso.
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