Artista: Rui Manuel De Carvalho E Vasconcelos Chafes
Data: 1992
Formato: 30 x 126 cm
Museo: Culturgest - Fundação Caixa Geral de Depósitos (Lisboa, Portugal)
Temi: Scultura
UNA STRANGE ERGONOMICA Rui Le sculture di Chafes sono talvolta oggetti malsani, intuizioni violente di martirio, sacrificio e morte. Spesso non esitano a fronteggiare la possibilità decorativa di un corpo trasformato, sia attraverso il massacro, attraverso la sensata violenza di protesi, attraverso il lirismo ottenuto dal paradosso del galleggiamento di un peso che sembra immenso. Le opere di Chafes possiedono una potente capacità di costruire universi che ci confrontano cambiando il nostro rapporto affettivo con lo spazio e il corpo – inoltre perché, come sostituzioni per i corpi, come prolungamenti di membri, armature o macchine con una strana e pericolosa ergonomia, sono “altri” di noi stessi nello spazio. Rui Chafes produce sculture in ferro, che rende il suo lavoro un raro caso nella scultura contemporanea, dato che la maggior parte degli artisti lavora con un'enorme diversità di processi, materiali e tecniche. A differenza di questa tendenza alla generalizzazione, dell’idea dell’arte in generale, o dell’arte in senso più ampio, Rui Chafes ha optato, come programma stretto, per svolgere tutta la sua attività attraverso l’uso di “monomateriale”, trovando così un’efficace specializzazione nella malleabilità del ferro, nelle sue specifiche caratteristiche di peso, così come nella possibilità dell’evocazione alchemica permanente del forgio. Le sue sculture contengono così un alone di disadjustment, di bellezza obsoleta, che li trasforma in strane creature, belle e pericolose ortotesi, ipotetiche prolungamenti di corpi che non conosciamo, ma che sono un po' dubbiamente legati alla nostra. Delfim Sardo
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