Sono finiti i giorni di rifugio e martire – (Theaster Gates Jr.) Precedente Successivo


Artista:

Data: 2014

Museo: la Biennale di Venezia (Venice, Italy)

Temi: Calcestruzzo

Theaster GatesBorn a Chicago, USA, nel 1973. Vive e lavora a Chicago. Con la formazione in studi religiosi, urbanistica e belle arti, Theaster Gates è noto per l'alto livello di impegno sociale che distingue la sua installazione e la sua pratica di performance, caratterizzata da temi che circondano la comunità, la raccolta e la politica relazionale. Da bambino, Gates ha cantato nel coro della chiesa battista della sua famiglia, attraverso la quale ha sviluppato un fascino con la spiritualità e il rituale, guadagnando gradi in studi religiosi dalla Iowa State University e l'Università di Città del Capo, Sud Africa. Il suo lavoro continua a riflettere il suo interesse per gli spazi e gli eventi collettivi, compresi i pasti, le prediche e le aule. Mentre molti progetti di Gates sono radicati nella storia e nella cultura di Chicago, dove è nato e ancora vive e lavora, la sua pratica è anche distintamente interculturale. La prima mostra personale dell'artista, Plate Convergences (2007), ha trattato il tavolo della cena come una metafora attraverso la quale esplorare la conversazione e lo scambio interculturale. Come un pasto rituale e un “happening” artistico, Plate Convergences è stato ispirato dalla ceramica Shoji Yamaguchi e sua moglie May, un attivista per i diritti civili neri, che ha ospitato cene comunali nel Mississippi rurale per gli ospiti da tutte le passeggiate della vita negli anni '60. Per la Biennale di Venezia, Gates torna ad una fusione di tradizioni spirituali orientali e occidentali. In Martyr Construction (2015), l'artista ricicla materiale rimane dalla Chiesa cattolica di St. Laurence, una chiesa parrocchiale ormai demolita nel South Side di Chicago, che esemplifica un continuo disinvestimento in spazi sacri urbani, in particolare nei quartieri poveri e neri. L’installazione di Gates incorpora artefatti originali e elementi architettonici – una campana, materiali da costruzione, l’organo della chiesa, un frammento di una statua concreta del suo santo patrono – in un modo ispirato al buddismo giapponese e alla filosofia del wabi-sabi, che abbraccia la trasgressione e la rettitudine. Prendendo spunto dalla ricostruzione continua di templi o santuari giapponesi come dimostrazioni di impermanenza, Gates spera di trasformare la distruzione in rivitalizzazione, e di offrire un modello nella comunità di ricostruzione. L'installazione sarà accompagnata da video di una performance spirituale e musicale dal vivo nelle rovine della chiesa.

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