Introduzione a Impertinente – (Zico Albaiquni B.1987) Precedente Successivo


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Data: 2018

Formato: 120 x 100 cm

Museo: Queensland Art Gallery | Gallery of Modern Art (Brisbane, Australia)

Temi: Olio Su Tela

Mooi Indie (‘beautiful Indies’) è stato uno stile europeo formativo di pittura romantica propagata dai pittori olandesi in Indonesia e successivamente usata per vendere la bellezza dell’Indonesia agli stranieri. Fin dall'inizio del XX secolo la tradizione fu fortemente rifiutata dagli artisti indonesiani nel contesto dell'Indipendenza e del movimento moderno, quando fu paragonata all'arte turistica per il suo uso di tropi comuni come montagne, alberi di cocco e campi di riso. ‘L’Introduzione a Impertinent’ prende la sua lontana vista panoramica del vulcano Semeru in Giava orientale, accanto a tre alberi di cocco, da un dipinto dell’artista olandese Abram Salm (1801-1876) che ha trascorso 29 anni in Indonesia. In primo piano lo spettatore solitario che appare in diverse opere di Zico Albaiquni attraverso una cornice per vedere l’artista tedesco Anne Imhof, vincitore del prestigioso premio Golden Lion per la sua celebre installazione ‘Faust’ alla Biennale di Venezia 2017. Situato in primo piano sotto paludi di fluoro-colore sono un paio di cammelli che Albaiquni ha copiato da un diorama museo di cammelli australiani esposti al Museum Satwa in East Java. I dipinti di Albaiquni includono una vasta gamma di riferimenti e giustapposizioni, esaminando le tradizioni della pittura indonesiana e le più ampie storie d'arte, con un particolare interesse per come il paesaggio indonesiano è stato trattato e mercificato in tutta la storia. Sotto queste indagini è il concetto indonesiano di “lukisan” (traducibile piuttosto come “painting”) e i suoi legami etnici al rituale, allo scambio e alla creazione di oggetti sacri. La tavolozza distinta di Albaiquni deriva da combinazioni di pigmenti tratte dal genere di pittura coloniale di Mooi Indie (‘beautiful Indies’), mentre piani di immagine differenti e punti di intersect di prospettiva, e combinazioni di tele a forma irregolare creano composizioni multistrato. Prende in prestito immagini da fonti disparate: dal celebre pittore indonesiano del XIX secolo Raden Saleh, ai diorami del museo, all’arte turistica, alle opere firmate da artisti indonesiani contemporanei e alle viste di installazione da mostre internazionali come la Biennale di Venezia e la 1a Biennale Asia Pacifica di Arte Contemporanea del 1993. I risultati uniscono elementi di storia dell’arte, figure religiose e ambientazioni della galleria, oltre a incorporare lo spettatore dell’arte pubblica e lo spazio privato dello studio degli artisti nell’immagine per sondare i rapporti tra artista, opera d’arte, spettatore e storia dell’arte. Mostrato in

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