Tutto #21 – (Francis Le Piper) Precedente Successivo


Artista:

Data: 2013

Museo: la Biennale di Venezia (Venice, Italy)

Temi: Laccato Laccato

Adrian PiperBorn a New York, USA, nel 1948. Vive e lavora a Berlino, in Germania. Alla fine degli anni '60, l'arte di Adrian Piper era classicamente concettualista. Apparendo sotto forma di pagine, istruzioni e diagrammi, il suo lavoro iniziale rifletteva una comprensione avanzata della teoria linguistica e semiotica. Le sue indagini concomitanti sulla natura della coscienza sono state anche accuratamente sviluppate attraverso una pratica disciplinata di yoga e meditazione, che l'artista mantiene fino ad oggi. In risposta a ripetute esperienze di razzismo e sessismo nel mondo dell’arte maschile dominato da New York degli anni sessanta, tuttavia, la pratica di Piper si è spostata per ospitare un crescente impegno politico, e il suo lavoro ha canalizzato strategie concettualistiche verso nuovi interrogatori di razza, genere e sessualità. Nel 1970, ha emanato Catalisi, una serie di spettacoli pubblici attraverso i quali ha esplorato la visibilità del suo corpo nella società, passando attraverso lo spazio pubblico indossando vestiti sparsi di vernice bagnata o saturati con cattivi odori. Due anni dopo, Piper creò un alter ego maschile chiamato “Essere Mitico”; si esibì in drag in tutta New York e creò una serie di fotografie collagene e sovrapposte accoppiate a testi—riflessioni, slogan politici e flirtazioni—che affrontarono le prestazioni di genere e stereotipi riguardanti la sessualità nera. Decenni successivi, Piper supervisionò una prestazione volontaria; i partecipanti ricevettero tatuaggi di henna sulla fronte che leggevano: “Tutto sarà portato via” all’indietro, nel testo scritto a mano. Successivamente si riflettevano sulle loro esperienze indossando quella frase in pubblico. Tutto sarà preso Away 2, una relativa serie di fotografie cancellate e modificate è inclusa nella Biennale di Venezia del 2015; ogni fotografia ripete la frase titolare, che oscura le figure, gli eventi e le posizioni raffigurate. Piper espone anche quattro lavagne vintage, sulle quali si ripetono le stesse parole nello stile delle punizioni in classe. Questa serie solleva una serie di domande che vanno dal politico allo spirituale — tra cui, ad esempio, la distruttività del conflitto globale contemporaneo, la censura nei media mainstream, o l'ideale yogico del non attaccamento. La Biennale presenta anche il The Probable Trust Registry di Piper, una performance interattiva che literalizza i contratti sociali o personali. In un ambiente aziendale simulato, i visitatori possono firmare dichiarazioni che promettono responsabilità morale verso se stessi e gli altri. I documenti sono poi fotocopiati e archiviati presso la Fondazione APRA (Adrian Piper Research Archive) di Berlino.

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