Artista: Annibale Carracci
Data: 1599
Formato: 37 x 32 cm
Museo: National Gallery of Victoria (Melbourne, Australia)
Temi: Disegno
Questo celebre disegno di Annibale Carracci è uno studio per un giovane dipinto nudo (noto come ignudo) a sinistra dell'affresco Venere e Accise, nella Galleria Farnese di Roma. Circa il 1597 di Annibale e di suo fratello Agostino, il ciclo dell’affresco fa parte dello schema decorativo per una sala progettata per esporre la collezione di scultura antica del cardinale Odoardo Farnese. La risposta inventiva di Annibale alla commissione divenne uno dei capolavori dell'arte barocca. L’originalità dello schema risiede nell’impegno spiritoso di Annibale con le sculture antiche esposte nella stanza, così come con la decorazione di Michelangelo della Cappella Sistina. Il monumentale ignudo prende ispirazione da entrambe queste fonti, la posa della figura che ricorda particolarmente il Profeta Jonah di Michelangelo. Nel disegno Annibale esplora il gioco di luce verso l'alto attraverso la figura come sarebbe visto da uno spettatore che guarda al soffitto. L'impressione della massa di ignudo è migliorata da questa vista, il corpo una superficie di muscoli increspanti. Famoso per la sua insistenza sul disegno dalla natura, Annibale probabilmente ha disegnato un modello dalla vita. Il fisico dell'ignudo, tuttavia, è conforme alle proporzioni idealizzate della scultura classica. Inutilmente, l'artista fonde la sua osservazione dalla vita con questo canone riconosciuto di bellezza. La monumentalità della figura è raggiunta dalla più economica dei mezzi. Il gesso nero applicato rapidamente descrive i contorni del modello, mentre i passaggi di gesso smudged trasmettono uno straordinario senso di tridimensionalità. Arrotondando la pressione sul gesso, Annibale ottiene una gamma di effetti, dalla linea pesante che definisce il contorno della schiena della figura, ai colpi di piuma per la spalla destra inclinata. Il carattere degli ictus si combina con la posa della figura per dare l'aspetto del movimento, come se le escapadi di Venere e Accise, sopra la spalla sinistra, abbiano colto l'occhio. Testo di Maria Zagala da Stampe e Disegni nella Collezione Internazionale della Galleria Nazionale di Victoria, National Gallery of Victoria, Melbourne, 2003, p. 39
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