Artista: Augusto Colombo
Data: 1940
Museo: Ca’ Granda – Ospedale Maggiore Policlinico (Milan, Italy)
Temi: Olio
Amos Cipolla, di Lodi, che perse la madre a 4 mesi e un padre a 18 anni, lavorò per la prima volta come fornaio, poi cercò di lavorare come broker immobiliare; in seguito aprì un negozio di alimentari, lavorando anche come esperto di corte. Il grande affetto della sua vita è sua figlia Ambrogina, che purtroppo muore di una malattia improvvisa. Nel 1939 suo padre assegnava 100.000 lire all'Ospedale Maggiore nella sua memoria. La commissione del ritratto è affidata a Enrico Sacchetti, che rifiuta, perché, dopo essersi trasferito a Firenze, non era in grado di eseguire il ritratto dalla vita. Poi, su raccomandazione del benefattore stesso, il compito è stato assegnato ad Augusto Colombo, fissando la compensazione e la consegna. E quando Amos Cipolla esprime il desiderio che anche la figlia appare nell'immagine, Colombo regola la tassa, chiedendo un ulteriore 2000 lire. L'immagine appare meno felice di altri dallo stesso artista: la combinazione di due figure, una dipinta dal vivo e l'altra modellata su una fotografia, genera una discontinuità e rigidità compositiva tra i due soggetti. Anche l'ambiente, dipinto con colori freddi e sfondi molto definiti, non aiuta a creare un'atmosfera di vita quotidiana e naturalezza: identificabile in uno scorcio della Piazzetta dei Leoncini con il lato nord della Basilica di San Marco a Venezia, probabilmente un ricordo di un felice viaggio del benefattore con la figlia, appare come uno sfondo teatrale, sul quale i due personaggi sembrano ritagliati.
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