Artista: Carla Badiali
Data: 1936
Formato: 5 x 41 cm
Museo: Pinacoteca Civica di Palazzo Volpi (Como, Italy)
Temi: Tempera
Quest'opera, come altre opere prodotte nel 1932, mostra forme estremamente accoppiate dalla realtà. L’astrazione di Carla Badiali, soprattutto nel suo primo lavoro, è permeata da un sottile lirismo e da un’atmosfera metafisica accentuata dai colori tenui e soprattutto da aree di vernice che sembrano alludere alle ombre disegnate irregolarmente in forme geometriche, come si vede anche in questa composizione. Questi elementi suggeriscono una spazialità illusoria e le forme sembrano quasi “float” su una superficie leggera. Per questo l’astrazione di Carla Badiali può essere paragonata a quella di artisti astrati che possiedono una vena poetica intrinseca come Paul Klee, Atanasio Soldati, Jean Arp o Osvaldo Licini, piuttosto che con quella di pittori più rigorosamente geometrici. Fu solo nelle opere prodotte a metà degli anni trenta, probabilmente anche influenzate dalla sua vicinanza a Manlio Rho, che questa dimensione lirica fu innestata su composizioni geometriche più rigorose e costruttive. (E. Di Raddo)
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