Artista: Donatello
Temi: Pannello
Dopo Donatello2a metà del XV secoloVergine e Bambino (a volte chiamata la Madonna di Ferrara)Stucco dipinto97 x 66 cmBerlino, Staatliche Museen, Skulpturensammlung, Inv. SKS 2634. Bode-Museum, deposito. ProvenanceFlorence, Stefano Bardini (1901); Berlino, Skulpturensammlung/Altes Museum (1901-1904); Berlino, Skulpturensammlung/Kaiser-Friedrich-Museum (1904-1939); Berlino, stoccaggio (1939-1945); Unione Sovietica, deposito segreto (1945/46-1958); Berlino Est, Skulpturensammlung/Bode-Museum AcquisizioneContatta nel 1901 dal concessionario fiorentino Stefano Bardini, per 5.350 lire italiane. File di acquisizione n°4308/01 (Zentralarchiv der Staatlichen Museen zu Berlin). Mostra Schätze der Weltkultur von der Sowjetunion gerettet, Berlino Est, National-Galerie e Pergamonmuseum, 1958, cat. D 49. Altre versioni• Ferrara, Museo di Casa Romei. Stucco dipinto, 76.6 x 52,5 cm. Provenza: Palazzo dei Diamanti, Ferrara.• Ex Amsterdam, Art Market (1925). 77 x 53 cm. Provenza: Berlino, Adolf von Beckerath; la sua vendita (Nachlass Adolf von Beckerath Berlin, sale cat. Berlin, Rudolph Lepke, 23-26 maggio 1916, Berlin, Rudolph Lepke, 1916, p. 11 lot 67 pl. 14, come Donatello); C. Castiglioni collezione (le sue vendite, Amsterdam, 1925, lot 91).• Già Firenze, Art Market (Paolo Paoletti). Stucco dipinto, 81.3 x 55.3 cm. Provenienza: Stefano Bardini, Firenze; Raoul Tolentino, Firenze; la sua vendita (Important and Rare Italian and French Works of Art, sale cat. New York, American Art Galleries, 22-26 aprile 1924, lotto. 894: come di Donatello, 30 x 22 pollici, “dalla Collezione Stefano Bardini, acquisita a Firenze molti anni fa”); San Simeon, Willam Randolph Collezione Hearst, fino al 1958; San Francisco, collezione D. C. Ashley, fino al 1963; New York, Sotheby’s, 22 giugno 1989, lotto 49.Comment Questa immagine della Vergine e del Bambino sembra molto serena all'inizio: la madre adora suo figlio con le braccia unite sul suo seno. Un secondo sguardo mostra che il rapporto tra le figure è molto più dinamico: la Vergine sta afferrando il capo del Bambino, mentre quest’ultimo afferra il polso della madre, per mantenere il suo equilibrio (il rosato destro del ragazzo è stato perso, ma è visibile in altre versioni). La sede del Bambino è scomparsa ma la sua forma originale è chiaramente comprensibile; il piede destro di Gesù sembra spingere sul bordo inferiore della cornice. I colori aggiungono all'effetto realistico della rappresentazione, anche se gran parte di essa è stata ridipinta nei secoli (almeno quattro strati di vernice possono essere distinti; Klaus Leukers, comunicazione orale, agosto 2014). Il rapporto con l’opera di Donatello è sempre stato sottolineato. La testa della Vergine è particolarmente simile alle opere dell'artista e del suo cerchio, come la Madonna con quattro Cherubini a Berlino (Inv. SKS 54) o l'Altman Madonna nel Metropolitan Museum of Art, New York (Inv. 14.40.680), mentre la composizione dell'adorante Vergine e il seduto Cristo richiama non solo la Madonna della Seggiola nel Victoria and Albert Museum, Londra (vedi Inv. Il drappeggio e l'atteggiamento dinamico contribuiscono a questo umore Donatellesque. Il materiale di questo lavoro – stucco dipinto – ha portato gli storici dell'arte a pensare che questo rilievo non fosse la versione originale di Donatello – quest'ultimo potrebbe essere stato in marmo o terracotta (solo Colasanti 1931 pensato di un'attribuzione diretta al maestro). Infatti, le analisi tecniche indicano che il lavoro à ̈ stato lanciato in uno stampo e non modellato (Klaus Leukers, comunicazione orale, agosto 2014). Alcune debolezze sono particolarmente visibili nei piedi di Cristo e nell’orlo rielaborato del mantello della Vergine, indicando che l’opera può essere vista come una derivazione molto stretta da una creazione di Donatello. Sono state registrate altre tre versioni di questo rilievo, nessuna di qualità sufficientemente elevata per essere di Donatello. L'assenza della sede del Bambino in ogni versione indica che il processo di riproduzione può essere stato fatto dopo un'opera originale di Donatello dove il sedile era già danneggiato. L'antica provenienza di una di queste Madonna di Ferrara (la versione ora in Casa Romei) ha portato gli storici dell'arte a presumere una provenienza da questa città, dove Donatello è documentato nel 1451 (Bellandi 2006, Gentilini 2007). Una tale ipotetica provenienza può anche spiegare perché la cornice della nostra Madonna (e dell'opera conosciuta come la Madonna Paoletti) è composta da elementi in gusto gotico (il plinto della cornice probabilmente estratto da un pezzo di arredo): a Firenze, la forma di tale tabernacolo sarebbe certamente stata nella moda Antica. LetteraturaBode 1902Wilhelm Bode, fiorentino Bildhauer der Renaissance, Berlino, Bruno Cassirer, 1902, pp. 110, 113 fig. 46: dopo Donatello. Schubring 1907Paul Schubring, Donatello. Des Meisters Werke in 277 Abbildungen, Stoccarda e Lipsia, Deutsche Verlags-Anstalt, 1../.
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