Artista: Giuseppe Maria Crespi
Data: 1730
Formato: 66 x 66 cm
Museo: Kimbell Art Museum (Fort Worth, United States)
Temi: Olio Su Rame
Giuseppe Maria Crespi, il più innovativo pittore bolognese del suo tempo, è stato particolarmente acclamato per le sue scene di genere intime. Il suo approccio fresco infonde anche i suoi soggetti più tradizionali, come Giove tra i Corybantes. Il soggetto classico, che ha permesso a Crespi di dipingere una bevy di giovani donne in atteggiamenti graziosi, è l'educazione del dio Giove. Per evitare la profezia dell'oracolo che un figlio gli avrebbe successo, Saturno divorò abitualmente i suoi figli maschi. Per proteggere il loro figlio, sua moglie ha portato il Giove bambino a Creta per essere allevato dai Corybantes. Nelle parole proprie di Crespi, le ninfe, “pensando che le sue grida potessero rivelarlo, come di consueto con i bambini, hanno ideato un piano per abbattere una certa cadenza, che hanno chiamato Bactili, e così all’unisono hanno clandestino piccoli cimbali in bronzo, in modo che le grida del bambino Giove non potessero raggiungere le orecchie di Saturno.” Verniciato su rame, il dipinto conserva i suoi delicati, trasparenti smalti e colori vivaci, soprattutto nelle albicocche e ciliegie delle figure e il baldacchino che scudo Giove dallo sguardo olimpico di Saturno. La composizione melodiosa è disposte come note musicali, le teste ovoidi, dainty delle fanciulle che riecheggiano le forme dei cimbali diminutivi, dei vasi e delle corone floreali che tengono.
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