Artista: Helen Elizabeth Marten
Data: 2015
Museo: la Biennale di Venezia (Venice, Italy)
Temi: Alluminio
Helen MartenBorn a Macclesfield, Regno Unito, nel 1985. Vive e lavora a Londra, nel Regno Unito. Helen Marten è un giovane artista britannico che ha dimostrato prodezza nella scultura, video, film e installazione. Si è laureata alla Ruskin School of Fine Art all'Università di Oxford nel 2008. Da allora, gallerie e musei in Europa e negli Stati Uniti hanno esposto il suo lavoro fisicamente denso e concettuale. L’installazione in camera di Marten, Orchids, o un fondo emisferico (2013), è stata inclusa nel Palazzo Enciclopedico della 55a Biennale di Venezia. Il ritorno di Marten a Venezia per la 56a Biennale segnala la sua incrollabile capacità di rouse le persone in piacevoli stati di contemplazione. Comprende abilmente oggetti eccentrici e immagini in senza soluzione di continuità, o forse piena di cuciture, le venature del pensiero, ogni immagine apparentemente iperconsapevole della propria complicità nella produzione scivolosa di significato. Mentre gli spettatori si muovono attraverso il suo lavoro, la sua logica meticolosamente coordinata confina con un mucchio confuso di ingenuità umana giocosa. Il lavoro di Marten mantiene una progressione costante e un ritmo, e l'ordine in mezzo al caos è ipnotico e rassicurante. Eppure oltre la presenza e l'ordine delle cose, gli spettatori sentono un'esplosione di significato e complessità. Anche se Marten lavora per mantenere una certa stabilità, la progressione sfrenata di cose e idee, nello spazio fisico e immaginario, è bruscamente minacciosa. Diventare Branch (2014), per esempio, è fatto di acciaio saldato, tessuto cucito, plastica, gomma colata, legno spazzolato, albero stump, corda, noce, pneumatico camion, corteccia bruciata, marmo di vetro e stringa. Bodybowl (2014), d'altra parte, presenta acciaio saldato, alluminio, tessuto, plastica, seppia, lana intrecciata, bronzo fuso, gomma cast, denti fossili, stelo di mais, resina cast, marmi, truciolato, filo elettrico, acciaio inossidabile e stuzzicadenti. Questi amalgami scultorei, creati da un panoply di materiali, sono deliziosi e stimolanti nel senso della bellezza e dell'orrore come suggerito dal teorico letterario e filosofo Kenneth Burke. Per la Biennale di Venezia di quest’anno, Marten ha costruito una parete di dimensioni precise per sostenere un nuovo corpo capiente e allucinatorio di lavoro. Fiammiferi, bastoncini, capelli e lividi (2015) è un collage multidimensionale di cose in cima ad altre cose, giustapposti e anche sporgenti l'uno dall'altro (come nella panca che attraversa la parete). Marten dirige l’attenzione ai bordi, alle vibrazioni e all’attrito, “mareglie erotiche in cui si tiene l’informazione, ma continuamente sciolte, ritrattate o sovrapposte. ”
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