Artista: Joaquim Bravo
Data: 1985
Formato: 100 x 110 cm
Museo: Culturgest - Fundação Caixa Geral de Depósitos (Lisboa, Portugal)
Temi: Acrilico Su Tela
IL MAP DI UN PAESE La carriera di Joaquim Bravo iniziò a Évora, dove nacque e formò un'amicizia con Álvaro Lapa, António Charrua e António Palolo. Questo gruppo di artisti informato e istruito era molto attivo sulla scena artistica emergente degli anni Sessanta, assorbendo riferimenti che mescolavano passione letteraria e filosofica (come è il caso di Lapa e Bravo) con una particolare nitidezza pittorica (che si possono vedere nelle opere di Charrua e Palolo). Joaquim Bravo ha presentato diverse formulazioni nel corso del tempo, ma durante gli anni ottanta e fino alla sua morte nel 1990, il disegno è come la matrice che informa il suo dipinto, così come il campo di ricerca che ha sviluppato più gradualmente. Ci sono alcuni aspetti che sono sempre presenti nel suo lavoro da questo periodo, che copre un enorme spettro di tipi. In primo luogo, una grande semplicità cromatica, con un uso regolare di bianco e nero, che stabilisce campi che si distinguono sullo sfondo. D'altra parte, un uso della linea, letteralmente come un filo da cucire che unisce i campi, o come una sottolineatura che porta i campi cromatici verso una logica diversa, quasi quella della scrittura. Nei campi neri e bianchi di Joaquim Bravo c’è un ricordo di un piano, di una mappa di un territorio che si diffonda, di una collina, di un sottile innalzamento della terra, spesso di un elemento che struttura un paesaggio, una strada che attraversa un campo di grano. O no; tutto è rigorosamente astratto, fingendo che l'astrazione assoluta esista. Forse il paesaggio tenue evocato è della stessa natura delle frontiere che dividono i campi cromatici di Piet Mondrian, probabilmente anche suggestivi dei dichi olandesi, le linee di divisione tra proprietà che attraversano tutti i dipinti paesaggistici olandesi del XVII secolo. Non possiamo dirlo. Metafora non era mai una condizione del suo dipinto, né del suo disegno. Delfim Sardo
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