Artista: Kita Genki
Data: 1666
Formato: 110 x 44 cm
Temi: Seta Di Seta
Genki, artista Nagasaki, dipinse questo ritratto del maestro Ōbaku Jifei Ruyi (Japanese Sokuhi Nyoitsu), che fu iscritto in cinese dal soggetto stesso mentre era residente a Fukujuji, un tempio patronato dal daimyo di Kokura (attuale Kita Kyushu Kitakyūshū). Il porto di Nagasaki era uno dei pochi posti sotto il governo Tokugawa strettamente regolamentato dove la cultura e l'apprendimento contemporanei cinesi potevano essere discussi e studiati apertamente. A metà del XVII secolo, nuove idee sul confucianesimo e sullo Zen (cinese: Chan) Il Buddhismo è stato portato in Giappone da monaci cinesi che viaggiano attraverso Nagasaki (tra cui Jifei Ruyi) e da inviati dalla Corea. Questi monaci formarono quello che era conosciuto in Giappone come la scuola Ōbaku, dopo la resa giapponese del nome del monaco della dinastia Tang Huangbo Xiyun (d. 850). Ci sono diverse versioni di questo ritratto, ognuna con una diversa iscrizione. In Zen, gli insegnamenti del Buddha Shakyamuni vengono trasmessi direttamente dall'insegnante all'alunno; nella pratica seicentesca, come nelle epoche precedenti, la parola del Buddha viveva nel ricevere istruzioni piuttosto che nei testi di lettura. Un ritratto dell'insegnante, opportunamente inscritto, era un venerato simbolo di realizzazione e un tangibile promemoria del rapporto speciale intorno al quale la conoscenza era strutturata. Dal periodo Kamakura (1185-1333), la ritrattistica e le iscrizioni hanno unito la religione, l'autobiografia e la biografia in immagini di grande potere, come in questo rotolo appeso.
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