Artista: Leonardo Da Vinci
Data: 1493
Formato: 26 x 20 cm
Museo: Royal Collection (London, United Kingdom)
Temi: Disegno
L'uomo al centro di questo disegno è circondato da una banda di Zingari in abito tradizionale. Alza il braccio destro per avere il palmo letto dalla vecchia donna in abito Gypsy tradizionale a destra – purtroppo il foglio è stato tagliato ad una data iniziale e la lettura di palma tagliata. Mentre l'uomo è distratto, il grinning Gypsy sulla sinistra raggiunge sotto la sua manica per rubare la borsa. Le due figure dietro lo sguardo con la fronte incappucciata o ridere istericamente, aggiungendo al senso della minaccia claustrofobica. Gli zingari erano arrivati nell'Europa occidentale intorno al 1420, sostenendo di essere pellegrini penitenziari dall'Egitto, ma presto acquisendo una reputazione per la fortuna-telling e furto. Il disegno di Leonardo risale da un periodo di particolare ostilità agli Zingari di Milano, e furono banditi dal Ducato di Lombardia nell’aprile 1493, il primo tale editto in Italia. Il disegno era quindi una satira sugli affari attuali, probabilmente fatta per l'intrattenimento della corte Sforza. Sembra che abbia lasciato le mani di Leonardo e sia diventata una delle sue composizioni più conosciute, servendo come base per i dipinti di Giorgione e (forse) Albrecht Dürer a Venezia e Quentin Massys ad Anversa. Dal 1580 fu in circolazione a Milano e fu presumibilmente acquisita poi da Pompeo Leoni, separatamente dall’eredità di Melzi. Il giovane Caravaggio stava servendo il suo apprendistato in città in quel momento e potrebbe aver conosciuto il disegno, e infatti questo doveva diventare un soggetto comune nella pittura Caravaggesca in tutta Europa nel XVII secolo. Durante tutta la vita di Leonardo, e soprattutto negli anni intorno al 1490, abbozzò innumerevoli teste grottesche. Essi possono essere visti come una controparte alle sue indagini sulla proporzione umana ideale (vedi ad esempio RCIN 919132, 912601), distorcendo quegli ideali di bellezza per creare immagini di 'angelicità ideale'. Leonardo non aveva alcuna intenzione di introdurre tali grottesche nei suoi scritti o nei suoi dipinti – erano essenzialmente divertimenti, per se stesso e per i suoi associati, e probabilmente anche per la corte Sforza. Testo adattato da Leonardo da Vinci: Una vita nel disegno, Londra, 2018
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