Sala delle Asse, dettaglio di Monocromo durante il restauro (2012-2015) – (Leonardo Da Vinci) Precedente Successivo


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Data: 1498

Museo: Sforza Castle (Milan, Italy)

Temi: Disegno

In una lettera del 21 aprile 1498, il segretario Gualtiero da Bascapè informò il duca Ludovico maria Sforza chiamato il Moro che Leonardo da Vinci aveva promesso di completare entro il settembre successivo la decorazione della Sala delle Asse, una grande sala nell'angolo nord-est del Castello, in fondo alla torre Falconiere. Il design decorativo di Leonardo, su cui i collaboratori possono aver assistito, era per un grande pergolato di fragole, a partire da grandi alberi dipinti lungo le pareti che sono cresciuti verso l'alto alla volta in uno stretto groviglio di rami e corde dorate, intrecciati in complicati nodi di grande eleganza. Sulle pareti settentrionali della stanza è una grande area di disegno preparatorio noto come il Monocromo, raffigurante le potenti radici di un albero di gelso che lavora la loro strada nel terreno e, con forza schiacciante, rompendo le rocce e i massi quadrati. Questa composizione illusionistica incorniciò la bocca del grande camino che esisteva nella stanza di Ludovico il Moro. Quando i francesi arrivarono e il ducato di Milano fu conquistato nel 1499, Leonardo dovette fuggire dalla città, probabilmente lasciando questo lavoro incompiuto. Nel corso degli anni, il Monocromo ha condiviso il destino del resto della decorazione della stanza, essendo coperto più volte con calce bianca, spesso utilizzato in passato per disinfettare gli edifici. La decorazione policroma, insieme ad alcuni frammenti del monocromo, fu scoperta alla fine del XIX secolo, durante i lavori di restauro di Luca Beltrami. Non fino a quando i lavori di restauro effettuati negli anni '50 sono stati gli strati in gesso ancora che ricoprono il Monochrome completamente rimosso rivelando questo eccezionale disegno preparatorio che, con il suo nuovo layout progettato dallo studio di architetti BBPR, è stato aperto per la visione pubblica. Per qualche tempo il Monocromo, come il resto della decorazione della stanza, era stato in uno stato molto povero che non solo minacciava la conservazione dell'opera, ma anche reso difficile decifrare. Dal 2011, quindi, il layout espositivo degli alberi in legno degli anni '50 è stato rimosso dalle pareti e un importante programma ha cominciato a indagare e analizzare l'opera per meglio comprendere e restaurarla, in collaborazione con l'Opificio delle Pietre Dure (Istituto di restauro a Firenze) e il Ministero dei Beni Culturali. Il restauro del Monocromo è stato completato nel 2015 e, per l'Expo internazionale, la camera è stata temporaneamente riaperta al pubblico.

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