Da Total Space – (Mario Nigro) Precedente Successivo


Artista:

Formato: 50 x 73 cm

Museo: Fondazione Cariplo (Milan, Italy)

Temi: Olio Su Tela

Dipinto tra il 1953 e il 1954, il dipinto è uno dei primi e più riusciti risultati dell'indagine sulla natura dello spazio della tela eseguita da Mario Nigro per oltre dieci anni. La superficie è incrociata con griglie sovrapposte di linee gialle che formano piani trapezoidali. L'obiettivo dell'artista era quello di rendere la superficie bidimensionale ospitare anche la terza e quarta dimensione di profondità e tempo. In questo modo, il piano della tela si trasforma in uno spazio totale, una rappresentazione del concetto di spazio-tempo intorno al quale ruota l'astrofisica moderna. Il punto di partenza delle indagini artistiche di Nigro fu il Futurismo, in particolare l’opera di Giacomo Balla, che Lucio Fontana stava esplorando nello stesso periodo attraverso lo Spatialismo. Come emerge dai suoi scritti, Nigro fu anche profondamente influenzato dall'opera di Kazimir Malevich e Piet Mondrian. La sua astrazione neocostruttivista fu, tuttavia, nutrita non solo da interessi artistici e scientifici – fu in questo momento che le indagini sulla natura dell'universo divennero per la prima volta ampiamente conosciute – ma anche dalle idee derivate dall'ascolto della musica dodecafonica. Nigro si era unito al Movimento d’Arte Concreta, fondato a Milano da Atanasio Soldati, Bruno Munari, Gianni Monnet e Gillo Dorfles, nel 1948. Il movimento ha chiesto all'arte di ritornare ai suoi elementi essenziali di linea, di superficie e di colore, considerati come concreti poiché sostengono la sintassi dell'arte nel suo insieme. Queste opinioni hanno posto l'artista nel campo opposto rispetto a Giulio Turcato, la cui decisione di optare per l'arte non figurativa è stata influenzata anche da considerazioni di natura politica.

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