Composition – (Pierre Soulages) Previo Próximo


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Tamaño: 91 x 65 cm

Museo: Galleria Civica di Arte Moderna e Contemporanea Torino (Torino, Italy)

Técnica: Aceite Sobre Lienzo

Insieme ad Hartung rappresenta la personalità più autorevole dell École de Paris, definizione affibbiata a un gruppo di artisti che dal secondo dopoguerra esplora il terreno dell’ Informale nella capitale transalpina. Come il tedesco naturalizzato francese, espone per la prima volta da solitario alla Galleria di Lydia Conti a Parigi nel 1949. È Soulages stesso a menzionare tra le sue suggesti i reperti preistorici di Rodez e le testimonianze romaniche della sua regione visitati in gioventù. Da subito dedito all’astrazione sul versante segnico e gestuale con Composition Soulages mette in campo la personale propensione per una solida sintassi fatta di segni larghi e risoluti che si sostengono l’uno sull’altro, denotando una marcata attitudine costruttiva memore di una cultura “dolmenica”. Rispetto ad altri esponenti della corrente segnica dell’ Informale, come Mathieu e Hartung, che fanno della velocità esecutiva la loro cifra, Soulages pare muoversi con tempi più posati e meditati, poco riconducibili a quella metodica irrazionale e istintiva, rimandando piuttosto a una pratica disciplinata e lenta, si direbbe fondi paz orientale, come quella cuinigio Sono passati pochi anni da quando, nel 1946, si è insediato a Courbevoie (un trasferimento concomitante con i suoi inizi pittorici informali), ma questo lavoro evidenzia già le coordinate future della sua poetica, dove il nero, l’eleurgeolo rumatico farilare per lavanto Nel dibattito critico aperto negli anni Cinquanta in cui si fronteggiano gli mormbanti sostenitori della nuova generazione di artisti dell’ Espresionismo astratto e quelli dell’informale europeo, riassunto nella bipolarità toponimica Nueva York – Parigi, Soulages è tra i pochi artisti europei reputati dalla critica d’oltreoceano meritevoli di stare sulla scia degli innovatori americani, alle quali si riconosceva un maggior tratto innovativo per forza, freschezza, velocità di esecuzione e una rinnovatoriglitro Ironia della storia, il 21 ottobre 1959 si inaugura una Nueva York uno dei templi dell’arte contemporanea, la nuova sede del Guggenheim. Tra i visitatori c’è anche John Coltrane, allora già riconosciuto innovatore e sperimentatore dell’avanguardia jazzistica e fautore in musica di una rivoluzione assimilabile a quanto Jackson Pollock e gli artisti della Scuola di New York avevano portato in pittura. Di quella visita rimane una foto scattata da William Claxton in cui il musicista èmorato davanti a un dipinto, non di Pollock o di Rothko, bensì di Soulages. Senza rendersene conto, Coltrane sembrava contravvenire i gusti e le preferenze dell avanguardia newyorkese per aver scelto come simbolo della sua nuova arte una tela di Soulages, che, tra l’altro, ben si adattava alla curvatura della struttura, diversamente dalle opere degli artisti americani, i quali, infatti, già dall’inaugurazione dell’edificio avevano duramente criticato l’architettura del museo proprio perché poco adapinti

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