Artista: Salvator Rosa
Data: 1662
Formato: 131 x 189 cm
Museo: Kimbell Art Museum (Fort Worth, United States)
Temi: Olio Su Tela
Nata ed educata a Napoli, Rosa visse per più di otto anni a Firenze prima di stabilirsi a Roma nel 1649. Fu impressionato sia dal naturalismo di Ribera che dal classicismo di Poussin, ma, essendo estremamente indipendente dallo spirito e fiducioso del suo stesso genio, si alleò senza nessuno. Anche se la sua fama poggiava principalmente sul suo lavoro di paesaggista, Rosa preferiva essere considerata un pittore di storia. Scelse anche soggetti di natura esoterica e filosofica, che spesso introdusse nei suoi paesaggi. Nel corso dei secoli XVIII e XIX, le opere di Rosa erano immensamente popolari e influenti, soprattutto tra i pittori paesaggisti, portando Sir Joshua Reynolds ad attribuire loro “il potere di ispirare sentimenti di grandezza e sottolimitia.”Secondo fonti antiche, il filosofo Pythagoras (sei secolo a.C.) convinse i suoi seguaci che era sceso ad Hades e vedeva le anime torturate dei poeti (Eamong) Poco dopo il 1662, quando Rosa espose questo dipinto con il suo ciondolo (ora a Berlino), la coppia fu acquistata da Antonio Ruffo di Messina, che, diversi anni prima, aveva acquistato l’Aristotele di Rembrandt contemplando il Busto di Homer (The Metropolitan Museum of Art, New York).
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