Sarah Sze: Punti fissi Trovare una casa, 2012 – (Sarah Sze) Precedente Successivo


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Temi: Supporti Misti

Negli ultimi quindici anni, l'artista newyorkese Sarah Sze ha creato in modo unico un corpo di lavoro composto principalmente da installazioni su larga scala e intricate. Le sue opere, sempre specificamente concepite per la sede espositiva in questione, sono per la maggior parte costituite da una grande varietà di oggetti quotidiani. Questi, tuttavia, non sono affatto scelti a caso, ma selezionati con grande precisione sulla base delle loro qualità formali o, a volte, della loro ambiguità. Oltre a questi oggetti pronti, utilizza anche costruzioni fatte a mano realizzate in materiali “basamente” come fiammiferi, filo o carta. Queste costruzioni, spesso apparentemente disposte secondo i principi archivistici di ordine, danno una struttura coerente al tutto. Sarah. Le opere di Sze formano universi aperti che comprendono una diversità archeologica di dimensioni enciclopedie. Possiedono la precisione delle costruzioni architettoniche, la sottigliezza formale e coloristica delle composizioni pittoriche e la qualità del movimento spaziale mostrata da sculture poliedrico. Lo ottengono aggiungendo una dimensione quasi musicale al processo spatiotemporale della percezione individuale di ogni spettatore. Inoltre, Sarah Sze orchestra un'abbondanza di dettagli in complessi singoli motivi, melodie visive figure contrastanti, contrapposizioni formali e una composizione complessiva di monumentalità ariosa. Ispirato dall'arte orticoltura cinese giapponese, l'artista crea paesaggi visivi di natura astratta che sono strutturati senza alcuna traccia di gerarchia, ma offrono ancora una guida allo sguardo. Sarah. Le opere di Sze sono spesso progettate per la visualizzazione in luoghi intermedi che attirano poca attenzione, come scale, corridoi laterali, angoli o nicchie di finestra. A volte, e sempre leggero e giocoso, fanno domande generali su scala: vicino e lontano, pesante e leggero. Essi fanno domande sulla propria temporalità, lo sforzo coinvolto nella loro produzione e la loro natura transitoria. Ogni opera individuale interroga anche il luogo in cui è esposto e lo spazio (concreto e ideativo) dell'arte che gli spettatori entrano, spesso senza accorgersene. Infine, le opere coinvolgono gli spettatori in un'intensa attività di vederli e sfidarli a prendere coscienza della propria posizione e del proprio sguardo. Mentre le strutture complesse delle installazioni di Sarah Sze nascondono una riflessione astratta della sua personalità, rendono anche gli spettatori più consapevoli del proprio vedere, e quindi della loro esistenza. Come giganteschi modelli scientifici di microcosmi eleganti e meditativi, le opere di Sarah Sze sembrano commentare i nostri modelli comportamentali e il nostro rapporto con il nostro mondo.

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