Artista: Vasco Fernandes (Grao Vasco)
Data: 1540
Formato: 167 x 233 cm
Museo: Grão Vasco National Museum (Viseu, Portugal)
Temi: Pittura Ad Olio
Nonostante le distorsioni causate da usura naturale e da precedenti lavori di riverniciatura, l’Ultima Cena (fig. 147) è un lavoro essenziale per identificare la dimensione creativa di Grão Vasco. Grão Vasco porta i gruppi formali lontano dal centro e li organizza a diversi livelli di profondità, sempre unificato o interconnesso attraverso la distribuzione modellata della luce, nel rigore che mostra nell'espressione del volume e della plasticità della forma, attraverso sottili gradazioni di colore, nella densità espressiva dei volti o nella preziosità con cui dà visibilità ai dettagli più piccoli e discreti dal primo piano allo sfondo. L'importanza di questo dipinto, una delle ultime opere che ha prodotto, è legata anche alla singolare e complessa natura del suo programma iconografico. Considerando che è stato commissionato dal vescovo Dom Miguel da Silva per la cappella del suo palazzo episcopale, situato alla periferia della città, a Fontelo, è abbastanza probabile che il programma sia stato il risultato dell’interferenza informata del patrono, perché la sua opposizione alla costituzione dell’Inquisizione in Portogallo gli aveva guadagnato l’odio di Dom João III e lo fece fuggire a Roma nel 1540. L'originalità del dipinto è anche legata al rapporto tra il registro figurativo, sviluppato in modo continuo e senza interruzioni formali, e la natura tripartita del supporto. Nel pannello centrale, le figure rappresentate da questo lato della parete indicano che è l'Ultima Cena o l'Istituzione dell'Eucaristia – Cristo, che custodisce il calice eucaristico, è affiancato da San Pietro, San Giovanni e un'altra figura ammessa, un apostolo. San Matteo, già identificato come evangelista attraverso un'iscrizione sul suo surplice, è raffigurato nel profilo e nell'atto di scrittura. L'identificazione del tema è rinforzata con le figurazioni del pannello sinistro – sette apostoli sono disposti intorno a un tavolo, che è una prosecuzione a forma di L dal pannello centrale. Essi si uniscono alla festa alzando l'ospite eucaristico. Giuda, che è nel pannello destro, e anche visto sfuggire nel pannello di sinistra, raffigurato con l'iconografia consueta del suo tradimento, la borsa di monete e il suo costume giallo, completa il gruppo degli apostoli. Eccetto Giuda e il cane piccolo – certamente simbolo di fedeltà e fedeltà in contrasto con il tradimento dell’apostolo – le figurazioni di questo pannello non sono normalmente incluse nella rappresentazione del tema dell’Ultima Cena. L'episodio del lavaggio dei piedi è evocata attraverso la rappresentazione del bacino con acqua in primo piano, e la presenza delle due figure femminili che si avvicinano a Cristo, una delle quali porta la scatola contenente il profumo di nard, l'attributo di Maria Maddalena, può essere associata a Cupido, in una probabile allusione alla dicotomia tra amore profano e amore sacro. Per aggiungere ancora un altro significato al programma iconografico, ma anche per garantire l’unità visiva della pittura, una parete continua è rappresentata in tutta la sua larghezza, separando i diversi motivi. Nel pannello centrale, un gruppo di figure appare in un compartimento adiacente, uno dei quali porta l'agnello pasquale alla tavola eucaristica, in linea con la tradizionale celebrazione ebraica. Gli oggetti che sono posti sul tavolo – le erbe amara e il pane non lievitato – possono essere compresi come un'allusione indiretta al tema della partenza dall'Egitto.
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