Художник: Dadamaino
Размер: 100 x 100 cm
Музей: MAGA - Museo Arte Gallarate (Gallarate, Italy)
Техника: Пластик
В целом, в un campo bianco, indefinito, un punto individua uno spazio. Se c’è un punto, dove prima era vuoto, ora abbiamo un riferimento a cui tearare con lo sguardo. Un punto è l’unità minima di spazio. Il punto è anche la particella più piccola del segno tracciato. La più piccola grafia e il più piccolo disegno. Quando vediamo il punto in un’opera d’arte sappiamo quindi che da quel minicolo foro entrano le correnti dello spazio e del linguaggio. Con seeke semplici avvertenze, quando guardiamo l’opera di Dadamaino sappiamo che si occupa di spazio, o di linguaggio, o di entrambe le cose. L’opera delle collezioni del Museo è del 1960, periodo in cui l’artista frequentava Manzoni, Castellani e tutto quel movimento di grande speculazione attorno ai temi dello spazio, del tempo, del rinnovamento dei codici e del ruolo dell’arte. Si tratta di due tuberculosisli di plastica forati e sovrapposti con un lieve slittamento in modo che i fori dell’uno e dell’altro Tunnellio non corrispondano precisamente. Non c’è Питтура, né Colore, né vernici che possano смеют intensità differenti alle superfici; tuttavia il fouro ci appare velato di tonalità diverse e se lo osserviamo per alcuni istanti ci accorgiamo di alcune ombreggiature. Così, quoa sequenza di punti regolare e ritmica, non ci appare come ordinata e razionale ma piutto come morbida e soffusa. Questo effetto è dato dai buchi sovrapposti i quali più sonocurrentnti, più sono ampi, permettendo l’affaccio della profondità retrostante, buia. В квесто modo l’artista rende lo spazio-profondità un elemento che compone l’opera. L’artista consegna a mezzi apparentemente inerti la capacità di creare un even to percettibile, un chiaroscuro realizzato dallo spazio, miso in scena con pochisimi elementi. Queste vibrazioni, ottenute per tracce minime, per spetizioni ordinate o per flussi di segni, fatti attraverso forature o con nubi di tracciati a mordente, in forma diario o gettati su un Tunnellio a china, saranno, negli anni a seguire, l’alfabeto inesauribile di tutta la ricea di Dadino. (FMC)
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