Constantin Meunier

Constantin Meunier

Luogo di nascita: Etterbeek

Anno di nascita: 1831

Anno di morte: 1905

Biografia:

Costantin Meunier è stato un pittore e scultore belga.
Constantin Meunier nacque a Etterbeek, un sobborgo di Bruxelles, cadetto di sei figli, in una famiglia borghese che andò presto incontro a notevoli difficoltà. Con la rivoluzione del 1830, che aveva portato alla nascita dello Stato belga, il padre venne ridotto in miseria, e la sua morte, avvenuta quando Constantin aveva solo due anni, costrinse la madre a occuparsi da sola della numerosa prole. I pochi proventi arrivarono grazie ad una casa che la donna decise di affittare ad artisti in Place du Petit Sablon.
Nella modesta dimora venne a installarsi il celebre incisore Luigi Calamatta, e l'evento indirizzò irreversibilmente l'avvenire di Jean-Baptiste, il maggiore dei Meunier, e in seguito quello del cadetto. Avendo notato il talento artistico di Jean-Baptiste, Calamatta lo introdusse nella propria Accademia, dove il secondogenito venne condotto una sera, appena sedicenne.
Constantin cominciò così a dedicarsi alla scultura, introdotto nell'atelier Fraikin, a Bruxelles. Ventenne, espose la prima opera, di cui rimane solo il titolo, La Guirlande (La ghirlanda). Improvvisamente, per motivi non chiari e in una data che gli studiosi non hanno potuto definire con precisione, il Nostro decise di consacrarsi alla pittura. Nonostante alcuni critici abbiano sostenuto che Meunier non sopportasse più il peso di un ambiente troppo tradizionale come quello di Fraikin, il suo principale biografo, André Fontaine, ricorda come Constantin si professasse riconoscente a Fraikin ancora all'età di cinquant'anni, e che in lui non si fosse mai spenta una sorta di venerazione per Jean-Baptiste, che sulla scia di Ingres rimaneva pienamente legato alla scuola neoclassica.
In ogni caso dopo il 1851 lo troviamo all'atelier di Saint-Luc, mentre di tre anni successiva è l'iscrizione presso l'atelier Navez, dove strinse una duratura amicizia con il pittore Charles de Groux. Nel 1857 il nome di Meunier figura per la prima volta nel catalogo di un'esposizione, e vi compare con una sola opera, Salle de l'Hôpital Saint-Roch (Sala dell'ospedale Saint-Roch), in seguito distrutta dall'autore stesso. Il soggetto è tuttavia noto: nella tela era rappresentata una religiosa intenta a lavare i piedi di una donna morta.
Personalità alquanto schiva, Meunier continuò a lavorare nell'ombra per molti anni, senza licenziare una produzione copiosa, tanto che il periodo compreso tra il 1857 e il 1869 lo vide completare soltanto venti opere. Nel frattempo si sposò (1862, dal matrimonio nasceranno tre figlie femmine e due maschi) e, per completare la propria formazione, intraprese un viaggio in Italia, soggiornando la maggior parte del tempo a Firenze. Le opere del periodo sono comunque tutte incentrate su temi religiosi, fossero commissionate o semplicemente il risultato della propria ispirazione, come L'Enterrement du Trappiste (La sepoltura del Trappista) e Le Martyre de Saint-Étienne (Il martirio di santo Stefano).
Dal 1870 il pittore intensificò il proprio lavoro, estendendolo anche a soggetti storici (per lo più relativi alla storia del proprio paese) e alla ritrattistica. Il 1882 si rivelò fondamentale nella sua avventura professionale: il governo lo inviò a Siviglia col compito di copiare un'opera di Pedro de Campaña, e il contatto con l'arte spagnola cambiò significativamente il proprio stile, dotandolo di colori più vivi ed intensi, come appare chiaramente, ad esempio, con la tela Le Café d'Elbuzero.
Tornato in patria, si impegna in dipinti di paesaggio e in soggetti che riproducono la vita delle fabbriche. Dipinse Enlèvement d'un creuset brisé (Rimozione di un crogiolo rotto), azione degli operai, da lui osservata nella vetreria della Val Saint-Lambert, Una hiercheuse, raffigurazione di una operaia nelle miniere del Belgio, e il Trittico della miniera (La mine (triptyque)), una della sue pitture più famose.
Nel 1885 Meunier virò nuovamente e inaspettatamente verso la scultura. Ad Anversa presentò due lavori, mentre a Bruxelles espose Le Débardeur (Lo scaricatore di porto) e i busti di insigni personaggi, tra cui quello dell'amico Camille Lemonnier. Il giornale Jeune Belgique cominciò ad accorgersi di lui, celebrando l'avvento di un'arte nuova e ancora inesplorata. L'apice della fama giunse l'anno dopo: al Salon parigino Le Marteleur (Il martellatore) suscitò i complimenti di Rodin e l'entusiasmo di Octave Mirbeau, che si prodigò in un profluvio di elogi. Più tiepida fu invece l'accoglienza in patria, dove il già citato Jeune Belgique non andò al di là di uno striminzito commento positivo. Nello stesso periodo portò a compimento, dopo anni di lavoro, il complesso scultoreo Monument au Travail (Monumento al Lavoro), forse la sua opera più celebre, acquistata dallo Stato belga qualche anno dopo e fatta erigere a Laeken, un quartiere di Bruxelles, dopo la morte dell'autore.
Nel 1887, dopo anni d'attesa, Meunier ottenne un posto di insegnante all'Accademia di Belle Arti di Louvain, trasferendosi nella città, in rue des Récollets. Questo periodo della sua vita, relativamente felice, coincise con la fase produttiva più feconda, senza più selezione tra pittura e scultura, nella pratica di entrambe.

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