Andrea Dal Monte Sansovino

Andrea Dal Monte Sansovino

Luogo di nascita: Monte San Savino

Anno di nascita: 1467

Anno di morte: 1529

Biografia:

Andrea di Niccolò di Menco di Muccio, detto Sansovino e un portale della Cattedrale di Coimbra (la Puerta Especiosa). In quei nove anni certamente molte altre opere furono da lui eseguite, ma se ne hanno scarse notizie. Lavorò sicuramente a Belém, a Sintra, a Lisbona.
In quel periodo quasi certamente lavorò anche in Spagna per il monumento funebre del Gran Cardenal Mendoza nella Cappella Maggiore della cattedrale di Toledo: fu questa la prima opera di stile rinascimentale eseguita in Spagna e scandalizzò i benpensanti dell'epoca, immersi fino ad allora nello stile gotico, ma poi fu modello per molti altri monumenti funebri in Spagna. Consisteva in un grande arco trionfale di ispirazione della Roma antica entro il quale è posto il sarcofago con il defunto disteso (non ancora sollevato, come poi Andrea eseguirà a Roma nei suoi cenotafi), sormontato nella lunetta da una bellissima Maria col Bambino. Ai lati nelle classiche nicchie a conchiglia sono inserite sei statue di Virtù e santi, non tutte di mano del Sansovino. La parte terminale è chiusa lateralmente da due volute ispirate a quelle di Leon Battista Alberti nella facciata di Santa Maria Novella. Tutto il monumento è maestoso con un'altezza superiore ai dieci metri e al piano inferiore ha due fornici che permettono il passaggio alla parte posteriore, con la chiave di volta che sarà il segno distintivo di tutti gli archi delle porte del Sansovino, con un'altra grande lunetta, le armi del Cardinale, che morì nel gennaio del 1495 e aveva lottato con tutte le sue forze per ottenere la sepoltura in quella prestigiosa cappella che era destinata alla sepoltura dei re. Vi riuscì con l'aiuto della regina Isabella la Cattolica e si volle assicurare per la sua tomba l'opera dello scultore mandato da Lorenzo il Magnifico al re del Portogallo, che fu probabilmente distolto dai suoi interessi artistici dalla morte del figlio per un incidente con il cavallo. Il Cardinal Mendoza aveva conservato, fino alla sua morte, anche la carica di Vescovo di Siguenza e questo può far pensare che Andrea Sansovino, chiamato allora Andrea Fiorentino, sia stato incaricato dal suo grande estimatore della esecuzione del sarcofago del Doncell, un'opera così perfetta e innovativa che non poteva avere paternità in Spagna in quel momento.
Anche nel Gran Retablo della cattedrale di Toledo, un'immensa pala con centinaia di sculture lignee dipinte e dorate, trovò posto una Madonna col Bambino di Andrea, che rappresentò certamente il nuovo corso venuto da Firenze e influenzò la scultura di quel periodo e dei successivi, come si può riscontrare nei monumenti funebri di Montserrat, vicino a Barcellona.
La prima opera realizzata in seguito al suo rientro in Italia è il fonte battesimale nel battistero di Volterra (1502). Seguono una Madonna e un Battista nella cappella di San Giovanni Battista del Duomo di Genova (1503), due importanti statue in cui già si riscontrano alcuni caratteri tipici del suo stile, come le forme ampie e arrotondate e i panneggi semplificati. Trapelano in quest'opera analogie con i precursori del Rinascimento fiorentino (Donatello, Luca della Robbia, Benedetto da Maiano...) e con lo stile di Niccolò dell'Arca, che ebbe sicuramente modo di ammirare a Bologna quando realizzò una Madonna con Bambino in terracotta per la chiesa di Santa Maria della Vita, dove è tuttora conservato il famoso Compianto di Niccolò, suo capolavoro. Le due statue portano la sua firma "Sansuvinus", a testimonianza della nuova coscienza che l'artista rinascimentale prende del suo valore, che rivendica con orgoglio.
A Firenze fu incaricato del capolavoro che lo pose ai vertici della scultura fiorentina: il Battesimo di Cristo, che fu collocato sulla porta del Paradiso nel Battistero, la porta principale di fronte al Duomo e che fu il primo grande monumento in cui la figura di Gesù nelle acque del Giordano fu il pretesto per esibire il nudo che rappresentava la valorizzazione del corpo umano, divenendo subito un cardine della scultura rinascimentale, di lì a poco seguito dalla statua del David del giovane Michelangelo, che il Sansovino, facente parte della apposita commissione, contribuì a deliberare che fosse collocata nella Piazza della Signoria.

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