Cigoli

Cigoli

Anno di nascita: 1559

Anno di morte: 1613

Biografia:

Lodovico Cardi detto il Cigoli è stato un pittore, architetto e scultore italiano.
Fu attivo a cavallo tra il periodo del manierismo e il barocco. Formatosi a Firenze, sotto la guida di Alessandro Allori e Bernardo Buontalenti, operò a Firenze e negli ultimi anni della sua vita a Roma, durante il pontificato di papa Paolo V Borghese.Fu compagno di studi e grande amico di Galileo Galilei. Durante la sua vita artistica si occupò di pittura, arti plastiche, anatomia pittorica, scenografia, letteratura e musica. Ebbe il merito di aver portato il manierismo a Firenze e di essere accolto tra i primi all'Accademia della Crusca. Negli ultimi anni della sua vita fu nominato cavaliere di Malta.
Figlio di Giovan Batista Cardi e Ginevra del Mazzi (Mazza o Mazzi) , nacque il 21 settembre 1559 in una abitazione presso l'odierna Villa Castelvecchio, nel castello di Cigoli, oggi borgo medioevale posto su un colle nel comune di San Miniato, in Toscana, dal quale il Cardi acquisì lo pseudonimo de "Il Cigoli".
Iniziò il suo percorso seguendo studi umanistici a Empoli sotto la guida del prelato Bastiano Morellone , fino all'età di 13 anni. Nello stesso periodo la famiglia Cardi si trasferì a Firenze, e Lodovico, seguendo il consiglio del senatore Jacopo Salviati, si presentò presso la bottega di Alessandro Allori, allievo ed erede di Agnolo Bronzino, che teneva studi di anatomia pittorica nei chiostri di San Lorenzo.
Sotto la guida dell'Allori, fervente michelangiolista, compositore freddo ma disegnatore estremamente preciso e minuto, iniziò un periodo quadriennale di apprendistato artistico, dal 1574 al 1578, trascorrendo "i giorni e talora l'intere notti fra quelle malinconiche operazioni" . Nello stesso anno partecipò al concorso per l'ingresso all'Accademia. Il quadro che egli dipinse per l'ammissione, Caino e Abele (andato perduto), venne giudicato il migliore tra quellipresentati.Nel 1581 collaborò con l'Allori nelle decorazioni della Galleria degli Uffizi; negli anni successivi dipinse la Vestizione di s. Vincenzo Ferreri e Cristo al Limbo per il chiostro grande della Basilica di Santa Maria Novella, e la Nascita della Vergine per la Chiesa della Santissima Concezione.
Fu forse lo stretto contatto con i cadaveri, sicuramente l'aria insalubre della città, che fece ammalare di "mal caduco" il Cigoli e lo costrinse a un ritorno alle campagne del suo borgo natio negli anni compresi tra il 1581 e il 1584 . A tale periodo si attesta il ciclo delle opere giovanili del Cigoli, costituito dal Noli me tangere della chiesa del conservatorio di Santa Chiara a San Miniato e l'Annunciazione della cappella dell'ospedale Serristori di Figline Valdarno.
A richiamarlo a Firenze fu Bernardo Buontalenti, illustre architetto della corte medicea, dal quale il Cigoli aveva preso delle lezioni di architettura e di prospettiva durante il suo primo periodo fiorentino. Sotto di lui progettò una modellino della facciata di Santa Maria del Fiore e nel 1596, ispirandosi alle colonne dell'atrio della Cappella dei Pazzi del Brunelleschi, il cortile del Palazzo Nonfinito, nonché la loggetta di Palazzo Corsi-Tornabuoni, in via dei Tornabuoni. Come architetto il Cigoli si mise in evidenza per la sua originalità, frutto di un compromesso fra la tendenza classicista e lo stile manieristico fiorentino . Inoltre sempre sotto il Buontalenti lavorò alla decorazione della tribuna degli Uffizi e ai disegni scenografici per le feste della corte medicea.
Dalle lezioni del Buontalenti e dai consigli di Galileo Galilei, illustre amico al quale sarà legato per tutta la vita, come attesta l'ampio carteggio intercorso tra i due, nacque il Trattato di prospettiva, opera emblematica del Cigoli conservato oggi nel Gabinetto dei disegni e delle stampe della Galleria degli Uffizi.
Contemporaneamente, oltre agli studi di architettura e disegno, il Cigoli coltivò molto anche la pittura: fu proprio in questo periodo che fu influenzato dalla "contro-maniera" di Santi di Tito, che a Firenze promuoveva la tradizione pittorica di Andrea Del Sarto, dipingendo in uno stile ispirato a Correggio e Tiziano, riscontrabile nelle due opere della Madonnina di Budapest e della Trinità del refettorio di Santa Croce. Con Gregorio Pagani, suo grande amico, fondò anche un'accademia indipendente nello studio di Girolamo Macchietti, nella quale insegnava a disegnare "dal naturale" e si ricercava una coloritura più naturalistica.
Nello stesso periodo gli vennero commissionati i due affreschi raffiguranti il Salvatore nel Limbo e la Vestizione di san Vincenzo Ferreri del chiostro Grande di Santa Maria Novella e la tavola della Resurrezione del Signore, opera dai connotati manieristi, destinata alla cappella del Palazzo Ducale e oggi conservata ad Arezzo.
Grazie al Buontalenti, e come dimostrano le notule di pagamento e le missive presenti all'archivio di Stato di Firenze, il giovane Lodovico fece il suo ingresso alla corte medicea. Conobbe il granduca Francesco De' Medici, don Giovanni e Ostilio Ricci maestro di corte, il quale fu l'insigne maestro di matematica e prospettiva di Galileo e del Cardi.Le prime opere commissionategli furono sette ritratti, eseguiti nel 1588 e inviati a Mantova, e l'anno successivo alcune pitture riguardanti i suoi più importanti committenti, il granduca Ferdinando e la moglie Cristina di Lorena, che avevano come tema le loro nozze. Per qualche anno più tardi dipingerà una tela della Resurrezione per una cappella di palazzo Pitti e un affresco nella villa Petraia.Il 26 luglio 1588, il Cigoli, insieme ai suoi fratelli, prenderà definitivamente la cittadinanza fiorentina affermando di vivere in città da "circa 20 anni" e di dedicarsi ad "arti et esercizi honorati" (Arch. di Stato di Firenze, Duegento, ms. 143, p. 71)

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