Luogo di nascita: San Lorenzo
Anno di nascita: 1915
Anno di morte: 1978
Biografia:
«Miei cari amici, devo dirvi qualcosa di molto importante. Un uomo non sceglie quando e dove nascere, può solo scegliere quando e come morire. Sebbene io apprezzi i vostri buoni propositi, un uomo capisce quando è arrivato il suo momento, e niente al mondo può cambiare questo fatto della vita. Vorrei poter rimanere. Ma accetto questa realtà e non ho rimpianti. Ho avuto una vita bellissima e non ho paura. L’uomo non è importante. L’umanità è ciò che conta, alla quale io credo di aver dato il mio contributo. L’umanità continuerà anche senza di me, ma io non vado via, io non vi lascio. Ogni volta che vedrete le cime degli alberi mosse dal vento, voi penserete a me; o se vedrete un fiore, penserete a me. Non sono mai stato religioso, non in modo formale, ma quando camminavo nel bosco sentivo la presenza di una forza superiore intorno a me. Ora io vi ringrazio per le vostre buone intenzioni.»
Arieto Bertoia detto Harry è stato uno scultore e designer italiano naturalizzato statunitense.
Scultore, designer, grafico, creatore di gioielli e musicista, Harry Bertoia ha percorso diversi ambiti artistici e molteplici esperienze. La natura fu per lui la più forte delle influenze e il ricordo del paese natale, mai sopito, la sua forza e il suo stimolo. L'opera complessiva di Harry Bertoia, affronta una continua evoluzione artistica; dall'arte incisoria, produzione che si sviluppa per tutto il corso della sua vita e che assume un'importanza cruciale nella sua ricerca di forme e soluzioni; alla creazione di gioielli; dalla sedia per la nota azienda statunitense Knoll, alla scultura di grandi dimensioni per i più famosi architetti statunitensi. Caratteristica fondante della sua ricerca artistica fu l'attenzione rivolta alle potenzialità dei diversi metalli con cui operava, costantemente relazionate allo spazio circostante, al movimento e alla dimensione del suono.
Harry (Arieto) Bertoia nasce il 10 marzo 1915 a San Lorenzo di Valvasone Arzene, da Giuseppe Antonio e Maria Seconda Mussio. La famiglia, come molte all'epoca, vive sia l'esperienza della guerra che quella altrettanto dolorosa dell'emigrazione, Giuseppe gira il mondo in cerca di lavoro e decide di trasferirsi oltreoceano. Oltre ad Arieto, nascono Oreste (1908), Ave (1920) e un'altra figlia che morirà a poco più di un anno (della piccola Ada ci resta solo un ritratto di Arieto). Entrambi i figli maschi mostravano discrete abilità nelle arti e nella musica, Oreste fisarmonicista e compositore autodidatta, Arieto abile nel disegno e nel costruire piccoli oggetti in legno e filo di ferro. A undici o dodici anni copia una banconota da cento lire in modo così preciso da non poter essere distinta dall'originale, così la sua famiglia lo spinse a frequentare delle lezioni serali di disegno a Casarsa. All'età di quindici anni gli si presentò l'opportunità di proseguire la sua educazione artistica a Venezia, tuttavia egli decise di stabilirsi assieme al fratello a Detroit, convinto che la vita nel nuovo mondo offrisse migliori prospettive. Il fratello Oreste si sacrifica per lui (i due vivono con venti dollari a settimana) e insiste affinché Harry si istruisca e prenda un diploma; grazie ad una borsa di studio, Bertoia vince l'ammissione alla Cass Technical High School di Detroit dove si diploma nel 1936. Nel 1937 entra alla Cranbrook Academy of Arts Bloomfield Hills nel Michigan.
Unanimemente considerata la maggiore scuola d'arte d'America, la Cranbrook Academy of Art è da oltre settant'anni fucina di artisti ed architetti di grande talento. Gli anni che egli trascorse all'Accademia furono fra i più significativi, sia per ragioni personali che artistiche, poiché non solo gli dettero l'opportunità di sperimentare, ma gli fornirono anche un ragguardevole bagaglio culturale e l'occasione di incontrare degli amici con i quali condividere la propria creatività. Fu lì che conobbe anche sua moglie. Quando Bertoia entra alla Cranbrook era già conosciuto nella ristretta comunità artistica di Detroit come una giovane stella in ascesa, il direttore Eliel Saarinen gli offrì ufficialmente una borsa di studio e una cattedra d'insegnamento (con la clausola che egli operasse nello studio della lavorazione del metallo con facoltà di esecuzione, incoraggiando gli altri studenti ad avvicinarsi alla tecnologia del metallo). L'accademia era secondo Saarinen, “Non una scuola d'arte in senso ordinario” ma un luogo dove gli artisti e gli architetti lavoravano insieme per sviluppare l'arte contemporanea, l'artigianato e il design. L'enfasi sul confronto tra studenti e insegnanti, era basata sull'esperienza dei movimenti artistici finlandesi e tedeschi; Saarinen, eliminò tutte le vestigia di una formale scuola d'arte; i corsi furono rimpiazzati dallo studio-pratica, la storia dell'arte fu quasi del tutto ignorata, e agli studenti era concessa grande libertà di seguire la propria strada per sviluppare il temperamento artistico. Il corpus di insegnanti, benché piccolo, era accreditato e comprendeva lo scultore svedese Carl Milles, il pittore ungherese Zoltan Sepeshy, le tessitrici Loja Saarinen e Marianne Strengell, Eliel Saarinen, che insegnava pianificazione urbanistica e architettura. Completavano il gruppo lo scultore Marshall Fredericks, il designer William Comstock, e il pittore Wallace Mitchell. Dopo un paio d'anni dall'arrivo di Bertoia giunsero alla Cranbrook: la ceramista finlandese Maija Grotell; il figlio di Eliel, l'architetto Eero Saarinen; l'architetto-designer Charles Eames; l'urbanista Edmund Bacon; gli architetti Harry Weese, Ralph Rapson, e Florence Schust; i designers Ray Kaiser, Ben Baldwin, e Don Albinson; i pittori David Fredenthal e Clifford West.La vita sociale degli studenti ruotava attorno all'accademia, vivevano negli appartamenti, condividevano anche il tempo libero, nascevano così amicizie, collaborazioni e amori. Le serate trascorrevano nell'Academy Art Club, dove gli studenti potevano esibirsi in balli, parodie, serate improvvisate, o negli appartamenti degli insegnanti, dove venivano offerti rinfreschi o memorabili momenti di conversazione, spesso in compagnia degli artisti in visita, architetti, direttori di musei e imprenditori. Sebbene fosse stato ammesso come uno studente di pittura, Bertoia focalizzò le sue energie nello studio della lavorazione dei metalli, che era praticamente stata sospesa dalla partenza dall'orafo inglese Arthur Nevill Kirk durante la crisi del 1933. Bertoia, incominciò a lavorare per riorganizzare il laboratorio di metallurgia, sperimentando nuove tecniche di lavorazione, producendo oggetti, e coinvolgendo gli studenti. E così riuscì su tutti gli obbiettivi che Saarinen gli aveva affidato, da capo dello studio acquisì lo status di insegnante.
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