Luogo di nascita: Pratovecchio
Anno di nascita: 1592
Anno di morte: 1664
Biografia:
Jacopo Vignali è stato un pittore italiano.
Ebbe Iacopo Vignali una maniera di colorire tutta sua propria. Nelle sue opere trionfa la pastosità e la morbidezza, non meno che l'esatto disegno e la perfetta imitazione del vero e del naturale, che ebbe sempre in mira nell'inventare. Procurò poi di conservare, nelle parti e nel tutto, un mirabile accordo ed una perfetta armonia. Alla sua abilità nel dipignere congiunse un tratto affabile e gentile ed un costume veramente illibato e Cristiano talmenteché era da tutti rispettato ed amato
Figlio di Cosimo di Iacopo Vignali e di Giulia d'Antonio del Medico. Avendo mostrato fin da bambino una certa familiarità con il disegno, i genitori lo mandarono a scuola da un maestro di Pratovecchio finché, nel 1605, fu abbastanza maturo da trasferirsi a Firenze presso uno zio prete di nome Arcangiolo.
Lo zio lo presentò al pittore Matteo Rosselli che lo volle come apprendista nella sua bottega. Tra i due si creò un legame molto stretto tanto che Rosselli gli propose di sposare sua sorella Margherita. Ma Vignali, gentilmente, declinò.
Una volta perfezionatosi, prese congedo dal maestro, col quale rimase sempre in buoni rapporti, e aprì una bottega in via della Crocetta (oggi via Laura).
Nell'aprile del 1663 fu colpito da un colpo apoplettico che lo paralizzò quasi completamente e lo portò alla morte l'anno successivo. È sepolto nella Chiesa di San Michele Visdomini a Firenze.
Tra i suoi allievi: Raffaello Ximenes, Simone da Filicaia, Pietro dei Medici , Domenico Bettini, ma soprattutto Carlo Dolci.
"Tra le prime produzioni del suo pennello sono annoverate la bella Tavola del S. Bernardo che contempla il Redentore piagato, la quale trovasi nella Chiesa di S. Simone; un Istoria d'Abramo che siede a mensa con gli Angioli fatta per Galileo Galilei, e quattro Storie Sacre allusive all'Arte medica che vedonsi nella Spezieria di S Marco.
Per la famiglia Pucci fece poi la Tavola della Beata Chiara da Monte Falco la quale è comunicata dal Salvatore che fu posta nella Chiesa di S. Spirito all'Altare appartenente a detta famiglia per cui, oltre a molti altri quadri, colorì ancora una tela con diversi fatti prodigiosi di S. Francesco di Paola che fu donata alla Chiesa di S. Giuseppe dove, per accompagnare alla già nominata, fece altra Tavola in cui rappresentò vari guarigioni d'infermi operate dal medesimo Santo.
Un bellissimo S. Filippo Neri portato dagli Angioli in Cielo fecegli dipignere il celebre Letterato Mario Guiducci di cui fece poi dono alla Compagnia di S. Benedetto Bianco; e più lavori eseguì per i Monaci di Vallombrosa, cioè nella Chiesa di Santa Trinità di Firenze per la Cappella dei Comi il Salvatore che sotto il peso della Croce s' incammina al Calvario; ed in una Cappella fabbricata alla Vallombrosa presso una fonte chiamata di S. Giovan Gualberto, per essersi questo Santo servito di essa per mortificare il suo corpo, una Tavola dove espresse un miracolo fatto dall'Altissimo in favore d'una Monaca francescana per mezzo di quelle acque. Questo lavoro fu talmente stimato da quei Monaci che per salvarlo dall'aria umida che penetrava in questa Cappella circondata da faggi ed abeti, lo trasportarono in luogo più sicuro sostituendovi una copia fatta per mano di Gio. Battista Cipriani, nostro fiorentino Pittore molto valente e che opera con grande applauso in Inghilterra.
Anche in S. Basilio è collocato un suo quadro fattogli fare da Pandolfo Ricasoli con S. Caterina da Siena alla quale il Salvatore, corteggiato da Spiriti celesti, dona il suo cuore; ed in S. Michele Berteldi, o degli Antinori, in una delle Cappelle appartenenti alla famiglia Bonsi colorì uno dei Quadri laterali dove rappresentò l'apparizione della Croce all' Imperator Costantino, e nella parte superiore due lunette in una delle quali è un fatto di S. Pietro, nell'altra il Martirio di Santa Lucrezia, oltre ai putti e fregiature della volta. Trovansi ancora nella Chiesa stessa varie Pitture di questo Artefice nella Cappella del Martelli dedicata a San Gaetano ed in quella dei Mazzei eretta in onore dei Santi Angioli; le quali furono molto stimate dagl'Intendenti.
Non debbono tralasciarsi le varie eccellenti opere fatte per le Compagnie o Buche di S. Antonio e di S. Girolamo e specialmènte il S. Paolo in atto di sanare i languenti che vedesi in quella dedicata a questo Santo, come pure la nobil Tavola di Maria Vergine Assunta con molti Santi che la contemplano collocata nella nuova Sagrestia dell'Annunziata sul ricco Altare di marmi mischi adornato.
Ma degna di particolare osservazione è la Tavola del Martirio di Santa Lucia che vedesi nella nominata Chiesa dell'Annunziata, alla Cappella fabbricata con Sovrana magnificenza dal Marchese Fabbrizio Colloredo, Ministro della Serenissima Casa Medici; per non parlare dei graziosi Angioli librati in aria che nel Tempio medesimo si ammiravano nella volta della Cappella già degli Accolti inoggi dei Buontalenti, alle parti laterali della quale sono dello stesso pennello le due bellissime tele.
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