Jean-Pierre Saint-Ours

Jean-Pierre Saint-Ours

Anno di nascita: 1752

Anno di morte: 1809

Biografia:

Jean-Pierre Saint-Ours è stato un pittore e disegnatore svizzero.
Jean-Pierre Saint-Ours proveniva da una famiglia di ugonotti rifugiatasi e stabilitasi a Ginevra alla fine del 1600. Apprese i fondamenti della pittura e del disegno da suo padre Giacomo prima di recarsi a Parigi nel 1769, dove fu allievo nell'atelier di Joseph-Marie Vien all'Académie des beaux-arts. Frequentò inoltre François-André Vincent divenendone amico. Saint-Ours fu un pittore storico neoclassico, ritrattista di volti istoriati e creatore di quadri disegnati, sotto l'influenza di Nicolas Poussin e del nuovo classicismo. Fu dunque un pittore, incisore e disegnatore ginevrino.
Nonostante avesse vinto il Prix de Rome nel 1780, si vide rifiutare la borsa di studio per l'Accademia di Francia a Roma poiché non era di nazionalità francese, ma vi si recò ugualmente a sue spese. Trascorse 12 anni nella Città Eterna prima di tornare a Ginevra nel 1792, nel pieno dei sommovimenti politici, causati dalla Rivoluzione francese, per difendere la sua Patria e le sue idee. Tuttavia preferì dedicarsi ai ritratti dei notabili della cultura, delle scienze e della politica.
Le sue relazioni con la Francia non furono marginali, poiché dopo l'annessione di Ginevra alla Francia fatta da Napoleone I, Saint-Ours vinse uno dei concorsi organizzati da quest'ultimo: Le Rétablissement du culte. Il suo stile cominciò allora ad orientarsi verso un classicismo più completo.
Nell'iconografia Saint-Ours si distinse dai suoi contemporanei dipingendo dei soggetti inconsueti, che rappresentavano « i costumi di diverse popolazioni dell'antichità », come, ad esempio La scelta dei bambini a Sparta, Le nozze dei Germani e I giochi olimpici, che costituiscono tre opere importanti, con i loro disegni e studi preparatori. Ottimo pittore ed eccellente disegnatore, le sue ispirazioni furono molto vicine a quelle di François-André Vincent, e ciò si può notare nel quadro Amour et Psyché di cui un disegno e lo stesso quadro evocano l'Orithye enlevée par Borée (1781) del suo amico. Ai disegni alla "sanguigna", che rammentano quelli di Jean-Honoré Fragonard e di Hubert Robert, si aggiungono le opere accostabili a quelle di Jacques-Louis David e di altri ancora, testimoniando, peraltro, una marcata sensibilità già pre-romantica.
«Se della mostra è consigliabile, il volumetto che l'accompagna non è affatto un catalogo. In esso ci si accontenta infatti di riprodurre e commentare alcune opere, senza un elenco esauriente. L'edizione del catalogo completo dovrebbe essere pubblicata dallo stesso editore. Poiché, incontestabilmente, questo artista merita una vera e propria monografia.»
Ritratto di govane. 1801?
Caio Furio accusato di stregoneria. 1792
David condanna a morte l'amalecita
Il terremoto gigantesco. 1792-1799
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