Leonora Carrington

Leonora Carrington

Stile: Surrealismo;

Luogo di nascita: Clayton-Le-Woods

Anno di nascita: 1917

Anno di morte: 2011

Biografia:

Leonora Carrington è stata una scrittrice e pittrice britannica; gran parte della sua produzione si ascrive al periodo trascorso in Messico, dove visse quasi settant'anni.
Leonora Carrington nasce il 6 aprile 1917 nel Lancashire. Il padre, Harold Wilde Carrington, è un ricco industriale; la madre, Maureen, è una nobildonna di origini irlandesi. Ha tre fratelli: Patrick, Leonard e Arthur.
Fin dalla giovane età, riceve una solida formazione in famiglia, ed è introdotta alla lettura di autori come William Wymark Jacobs, James Stephens, Lewis Carroll, Beatrix Potter ed Edward Lear, che influenzeranno i suoi primi esercizi di scrittura. Leonora rielabora e descrive storie, in particolare con ricorrenti scene di animali, quali cavalli, tartarughe e gatti giganteschi. Anche i racconti della madre su spettri e personaggi del folclore irlandese hanno una gran influenza nel suo immaginario.
Seguendo il costume del tempo viene mandata dai genitori a studiare in un collegio cattolico. La mancanza di interessi per gli studi che Leonora manifesterà, si deve in parte alla dislessia, che le causa molta difficoltà nell'apprendimento , ma soprattutto al suo spirito ribelle, che la porterà ad essere espulsa da questo e da altri istituti. Leonora, infatti, dimostra da subito avversione per le regole sociali impostele in quanto donna e appartenente a una famiglia alto-borghese, considerandole limitanti per le sue attività intellettuali e ludiche. Questa sua contrarietà sarà esemplificata nelle parole attribuite alla giovane protagonista di La porte de pierre (1976): "Dicono non stia bene che le ragazze facciano le stesse cose che fanno i ragazzi. Non è giusto. Io ho tre fratelli. Possono fare sempre tutto quello che vogliono solo perché sono ragazzi. Non è proprio giusto... Quando sarò grande voglio radermi ".
A quindici anni si trasferisce a Firenze, per continuare la sua istruzione presso l'accademia d'arte di Miss Penrose; si dedica alla pittura, affascinata soprattutto da artisti del XIV e XV secolo, come Francesco di Giorgio Martini, Giovanni di Paolo Rucellai e Sassetta. Il padre tuttavia, in disaccordo con l'attività artistica della figlia, commenterà in seguito: "Non eri una vera artista - in quel caso saresti stata povera o omosessuale, che come crimini si equivalgono".
Tornata in Inghilterra, la giovane espone ai genitori il desiderio di iscriversi alla Chelsea School of Art di Londra, diretta da Amédée Ozenfant, e dopo svariate insistenze le viene permesso. Leonora si trasferisce così in una suite di famiglia in un esclusivo hotel londinese, in compagnia di un'amica. Si rivela nuovamente un'allieva difficile e ribelle alla ferrea disciplina imposta da Ozenfant, che per un anno la obbliga a ripetere lo stesso esercizio: copiare una mela con una matita a carboncino. Risale a questo periodo (inizi degli anni Trenta) il suo primo dipinto Portrait of Joan Powell, che ritrae la compagna di stanza con in mano una copia di Les enfants terribles di Jean Cocteau e con un muro di mattoni sullo sfondo. La figura della giovane donna, semplice e sobria, cela uno sguardo gelido di sfida; la sigaretta poggiata all'angolo della bocca socchiusa e la presa sicura della mano sul volume, evocano un'immagine di ribellione, suggerita anche dal testo di Cocteau.
Nel 1936, in occasione della prima esposizione surrealista a Londra, entra in contatto con il gruppo surrealista. La madre le regala una copia di Surrealism di Herbert Read che mostra in copertina un dipinto di Max Ernst, Two Children Menaced by Nightingale, e ne resta affascinata. Lo stesso anno i due si conoscono tramite un amico in comune, ed è amore a prima vista. Lui è uno degli esponenti di spicco del movimento, ha quarantasei anni, lei diciannove, e con il suo fascino innocente e perverso incarna l'ideale surrealista della femme-enfant.
La coppia si trasferisce a Parigi, e ciò segna per Leonora la rottura del rapporto con il padre. Nel 1938, partecipa alla Exposition International du Surréalisme di Parigi e poi di Amsterdam. Successivamente la coppia si sposta a Saint-Martin-d'Arde, un villaggio della Provenza, dove lei produce i suoi primi racconti in un francese sgrammaticato, che diverte gli amici surrealisti. Nel 1937 scrive la sua prima short story, La maison de la peur, che l'anno successivo viene pubblicata, arricchita da un'introduzione e da sette collages di Ernst. L'ammirazione del compagno per il lavoro di Leonora, è accompagnata parallelamente dalla convinzione che il merito per l'originalità del testo sia da attribuirsi a momenti di visione di una sorta di autore/medium, più che alla capacità di scrittura di un'artista consapevole.
Nel 1939 viene pubblicata La Dame ovale, una raccolta di racconti ancora illustrati da Ernst, e molte altre short stories, poi riunite in The Seventh Horse and Other Tales. La maggior parte dei racconti scritti negli anni quaranta, vedono protagoniste figure femminili dall'identità biologica e sessuale incerta, in cui convivono tratti umani e animali; sono giovani solitarie e trasgressive che vivono fuori del contesto sociale e rifiutano di assoggettarsi alle sue regole, preferendo la compagnia degli animali a quella dei propri simili.

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