Otto Vedute di Xiao e Xiang – (Araki Katsumochi) ◄ Precedente Successivo ►

Artista: Araki Katsumochi

Data: 1640

Formato: 92 x 29 cm

Temi: Carta

Questo dittico di paesaggi di inchiostro atmosferici non presenta iscrizioni calligrafiche ma è pieno di suggestione poetica. Anche se le pergamene destra e sinistra sembrano essere composizioni indipendenti coerenti, lavorano insieme per incorporare riferimenti visivi al tema delle Otto Vedute dei fiumi Xiao e Xiang, ispirate ai versi del poeta Song Di (ca. 1015–ca. 1080) sulla regione intorno alla confluenza dei due fiumi nell'attuale provincia di Hunan. In questa versione, i motivi tradizionali delle otto viste sono stati compressi in modo innovativo in un formato dittico. Il tema pittorico di Eight Views divenne popolare alla fine dell'XI secolo in Cina e fu trasmesso in Giappone in epoca medievale attraverso dipinti cinesi importati. Qui, nella pergamena destra, quattro delle otto viste di cui si può discernere (dall'alto al basso della composizione) come “Autumn Moon over Lake Dongting” (洞庭秋月); “Evening Bell from a Mist-Shrouded Temple” (東晩鐘), “Mountain Market in Clearing Mist” (山晴嵐)’ e “Fishing Village in Evening Glow” (漁村照). Nella pergamena sinistra, i restanti quattro punti di vista sono rappresentati, ancora una volta dall’alto verso il basso: “River and Sky in Evening Snow”, evocati dagli alberi ricoperti di neve sulle montagne ripide; “Wild Geese Descending to a Sandbar” (平金落雁)—leformazioni delle oche sono visibili all’estrema destra del rotolo; “Sails Returning from a Distant Shore” (遠) A parte questo dittico, ben pochi dipinti paesaggistici di Matabei sono noti per sopravvivere: un paio di schermi di occupazioni rurali nelle quattro stagioni; un handscroll sul tema delle Otto Vedute di Xiao e Xiang (entrambi nel Museo delle Arti di Idemitsu); un altro impromptu dipinto di una mistica scena montana (dove si trova sconosciuto). Il meticolosamente dettagliato otto visioni handscroll, con iscrizioni poetiche da studioso e poeta cinese Emigré Chen Yuanyun (Chin Genpin 陳金贇, 1587–1674), manca la firma o il sigillo del pittore, ma la gestione idiosincratica degli alberi e di altri elementi paesaggistici (gli aghi spinosamente dei pini e la rappresentazione pointilista del fogliame) nel handscroll e l'autore del punto Mapty Un piccolo dipinto rotondo che mostra un gentiluomo cinese che ha le orecchie pulite da un servo maschio più giovane nel Fukui Fine Arts Museum ha anche un albero di pino reso nello stesso stile di qui e presenta lo stesso quadrato “Dōun” sigillo di sollievo. La pennellata nel dittico è completamente diversa da quella nei dipinti di Matabei che illustrano le classiche narrazioni giapponesi (MMA n. 2019.218), o i suoi ritratti di poeti (MMA acc. nos. 1975.268.124; 2021.398.15). Le sue opere precedenti hanno dimostrato come fosse in grado, all'interno della bussola di una composizione diminutiva, di catturare intense emozioni e i grandi pathos di episodi della letteratura classica; e ha imboscato opere con una penetrazione psicologica precedentemente inedita nella storia della pittura giapponese. Eppure questi paesaggi d'inchiostro dei suoi ultimi anni mostrano come sia tornato alle sue radici della scuola di Kano e abbia sviluppato un rinnovato interesse per temi cinesi come le otto viste. A differenza dei tradizionali stili Kano, tuttavia, l'uso di forti tratti di profilo viene evitato per la maggior parte e invece morbidi lavaggi inchiostro e passaggi riservati sono utilizzati per connotare le forme della luna, o mist- e montagne innevate. L'effetto finale è quello di trasmettere una qualità onirica che evoca nostalgia per le famose scene articolate in poesie medievali cinesi senza alcun riferimento al simbolismo politico insito in alcune versioni (vedi Murck 1998). Il risultato è una coppia armoniosamente complementare di dipinti paesaggistici.