Superficie 213 – (Giuseppe Capogrossi) Precedente Successivo


Artista:

Museo: Galleria Civica di Arte Moderna e Contemporanea Torino (Torino, Italy)

Temi: Tempera

Scrittura, alfabeto, glifi, i denti di un pettine, forchette, lacrime segmentate, serrature, catene, artigli: le figure grafiche del linguaggio signico di Capogrossi si esprimono sulla tela in modulazioni sempre mutevoli. Il segno non si ripete mai come fine a se stesso, ma si sviluppa in una serie di variazioni, che, come ha osservato Argan nel 1967, trovano un parallelo letterario negli Esercizi di Raymond Queneau in Style, pubblicati nel 1947, in quanto, usando le stesse parole, lo scrittore francese sta le situazioni narrative il cui contenuto cambia ogni volta che viene detto. La superficie 213 e la sua controparte Superficie 231 (1957, Collezione Simeoni, Firenze) sono un esempio di questa modulazione, in quanto la variabile consiste nell'effetto positivo-negativo del colore e nella partizionamento della tela come un indice di carta.

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