Artista: Pompeo Batoni
Formato: 75 x 99 cm
Museo: Fondazione Cariplo (Milan, Italy)
Temi: Olio Su Tela
Charles Watson, figlio di Carlo (1714-1757), vice ammiraglio della marina inglese e già comandante in capo della flotta delle Indie Occidentali, fu intitolato barone all'età di nove anni, nel 1760, a titolo di ricompensa per il contributo del padre nel mantenimento della supremazia navale britannica. Laureato in Chiesa di Cristo ad Oxford nel 1769, è plausibilmente identificato con il “Watson” o “Weston” registrato a Firenze e Venezia nel giugno 1775, lo stesso anno in cui Pompeo Batoni realizzò il suo ritratto. Durante gli anni Settanta, il pittore aveva raggiunto il suo definitivo riconoscimento come ritrattista dei privilegiati giovani aristocratici inglesi, scozzesi e irlandesi venuti a Roma durante quel viaggio di sviluppo personale noto come Grand Tour, che li ha portati in Italia a godere del clima mite, dello splendore del paesaggio, ma soprattutto ad ammirare i capolavori dell'arte antica. A differenza di molti dei suoi compatrioti, che amavano ritrarsi accanto all'antichità più famosa in un gioco di citazioni colto, il giovane Charles Watson scelse di farsi raffigurare in un cosiddetto vestito Van Dyck, legato in un doppiot marrone scuro, mantello dorato e bottoni, mentre afferrando in mano un cappello con il suo nastro anche dorato e ornato di piume di struzzo. Era un costume che assomigliava al decennio del 1630, epoca in cui Antoon Van Dyck era attivo alla corte di Carlo I, che gli aveva portato un enorme successo in Inghilterra nella metà del secolo successivo, come Horace Walpole menziona nella sua cronaca di una palla di maschera che ebbe luogo nel 1742 a Vauxhall Gardens a Londra. Convegno alla moda tra gli artisti britannici, l'abito Van Dyke raggiunse lo studio di Batoni forse all'istigazione dei viaggiatori, o più probabilmente per mezzo di Thomas Jenkins, studente del ritrattista Thomas Hudson. Era una moda destinata ad estendersi attraverso lo spazio dell'ottavo decennio del secolo, all'interno del quale si collocano anche i ritratti di Sir Wyndham Knatchbull Wyndham, Sesto Barone (1758-1759, Los Angeles, County Museum of Art) e Thomas William Coke, poi Primo conte di Leicester (1773-1774, Norfolk, The Earl of Leicester e i Trustees of the Holkham Estate). Nel ritratto di Sir Charles Watson il pittore mostra una precisione quasi filologica nella definizione di ogni aspetto del costume, che si distingue contro uno sfondo neutro, esibisce una tecnica eccezionale nella resa particolarmente accurata, quasi tattile, delle sete lucide e del collare in lacework. Nella ricerca consapevole degli effetti pittorici, Batoni unisce la sua particolare abilità nel ritrarre i lineamenti del giovane uomo, catturato nel momento in cui gira la testa a un lato in una posa di estrema naturalezza che dà alla figura un forte senso di movimento.
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